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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Forum del Mediterraneo, firmata la 'Carta di Firenze', Nardella: "Giorno impegnativo"

Il testo completo della Carta di Firenze sottoscritta da  60 vescovi e altrettanti sindaci di 20 Paesi del Mediterraneo

Il testo approvato da sindaci e vescovi
"I Vescovi del Mediterraneo si sono riuniti per la seconda volta, dopo Bari, a Firenze raccogliendo l'aspirazione e il coraggio di Giorgio La Pira nell'operare per la pace e l'unità dei popoli. I Sindaci del Mediterraneo hanno voluto radunarsi contemporaneamente a Firenze, anch'essi aspirandosi alle iniziative del sindaco La Pira, per studiare e lavorare per la pace, la giustizia e la convivenza fraterna nelle loro città. Incontrandosi insieme alla fine dei rispettivi lavori, i vescovi e i sindaci hanno constatato i benefici che provengono dall'intensificare le collaborazioni nelle proprie città al fine di preservare la giustizia, rafforzare la fraternità e il rispetto di tutti i cittadini e le comunità culturali e religiose ivi presenti. Da questo proficuo e cordiale incontro, mai prima realizzato, essi hanno insieme convenuto su alcuni ideali e valori ai quali ispirare il futuro cammino, diminuire discriminazioni e violenze e aprire orizzonti di speranza delle giovani generazioni".

"In questi giorni azioni di guerra si sono verificate contro l'Ucraina. Sentimenti di dolore hanno colto vescovi e sindaci, i quali congiuntamente auspicano che la violenza e le armi siano bloccate e siano evitate grandi sofferenze al popolo ucraino e si passi ad un negoziato che ricostruisca la pace - Auspicando che ulteriori incontri possano aver luogo, i Vescovi cattolici e i Sindaci delle città mediterranee, riuniti a Firenze, consapevole che il Mediterraneo è stato storicamente il crocevia delle culture europee e dell'Asia occidentale, dell'emisfero settentrionale e meridionale e che può ricoprire un ruolo cruciale per la pace e lo sviluppo delle nazioni attraverso la cooperazione tra le sue città e le sue comunità religiose; -uniti nella convinzione che il Mediterraneo non può e non vuole essere luogo di conflitto tra forze esterne; -guidati da un'aspirazione condivisa a porre la persona umana al centro dell'agenda internazionale perseguendo la pace, proteggendo il pianeta, garantendo prosperità, promuovendo il rispetto e la dignità dei diritti fondamentali di ogni individuo, anche attraverso la promozione di obiettivi di sviluppo sostenibile e l'accordo di Parigi sul clima; -consapevole delle numerose sfide che l'area mediterranea deve affrontare, come il cambiamento climatico, i flussi migratori, i conflitti e la povertà; -convinti pertanto che valorizzare e promuovere il ruolo delle città e il dialogo tra le sue comunità civiche e religiose offra un contributo essenziale a queste sfide; riconoscono -la diversità del patrimonio e delle tradizioni dell'area mediterranea come patrimonio condiviso per tutta l'umanità".

Prosegue la 'Carta di Firenze': "Tutti i valori naturali, ambientali, culturali, linguistici e religiosi del Mediterraneo, materiali e immateriali, sono visti come fonti di dialogo e unità tra i nostri popoli e dovrebbero essere protetti e trasmessi alle generazioni presenti e future; -l'importanza di un impegno educativo che parta dai bisogni primari, comuni a tutti gli esseri umani, e che possa guidare i giovani nel cammino che conduce al desiderio del bene, dell'amore, della giustizia e della libertà; -la necessità di sviluppare maggiori opportunità di dialogo e di incontro costruttivo tra le diverse tradizioni culturali e religiose presenti nelle nostre comunità, al fine di rafforzare i legami di fraternità che esistono nella nostra regione; -l'importanza di creare programmi universitari comuni, al fine di introdurre i giovani di tutta la regione mediterranea ad una migliore conoscenza rispettosa delle tradizioni e delle particolarità culturali di ogni Paese; -il ruolo chiave della diplomazia a livello urbano nella promozione di uno sviluppo umano integrale e sostenibile basato sul rispetto della dignità e dei diritti fondamentali di ogni essere umano; -l'importanza fondamentale del riconoscimento di un diritto universale alla salute e alla protezione sociale nell'area del Mediterraneo, in particolare a seguito della pandemia di Covid-19, e il ruolo centrale che la cooperazione a livello di città potrebbe svolgere nella lotta alla malattia; -la necessità di implementare, quanto prima, soluzioni integrate per evitare cambiamenti climatici catastrofici".

"Il momento di agire è ora, al fine di preservare la qualità della vita per le generazioni a venire e conseguire un approccio ecologico integrale; -l'opportunità di promuovere una vera trasformazione della società finalizzata all'instaurazione di una cultura della sostenibilità sociale, anche attraverso nuove forme di cooperazione tra decisori politici, scienziati, leader spirituali e culturali e leader del commercio; -l'importanza di promuovere opportunità di lavoro di qualità per le categorie svantaggiate, giovani e donne, e di favorire lo sviluppo economico e sociale dei paesi di origine dei migranti, anche attraverso programmi di cooperazione, volti in particolare alla tutela dell'infanzia; -le politiche migratorie nel Mediterraneo e alle frontiere devono sempre rispettare i diritti umani fondamentali. -la forte connessione esistente tra flussi migratori e cambiamento climatico, che colpisce in maniera accentuata il Mar Mediterraneo: fenomeni come la desertificazione, la deforestazione, il degrado del suolo stanno potenzialmente esponendo miliardi di persone a spostamenti di massa e migrazioni; -l'importanza del rafforzamento delle relazioni interculturali e interreligiose, al fine di raggiungere un livello più elevato di comprensione reciproca tra individui di diversa origine, lingua, cultura e credo religioso; e, mentre si impegnano a promuovere progetti concreti di inclusione culturale, religiosa, sociale ed economica, invocano - che i governi di tutti i paesi mediterranei stabiliscano una consultazione regolare con i Sindaci, con tutti i competenti rappresentanti delle comunità religiose, degli enti locali, delle istituzioni culturali, delle università e della società civile sulle questioni discusse in questa Conferenza".

"Le città rivendicano il loro diritto a partecipare alle decisioni che influiscono sul loro futuro; -Governi, Sindaci e Rappresentanti delle comunità religiose a promuovere programmi educativi a tutti i livelli - un cammino che integra gli approcci antropologici, comunicativi, culturali, economici, politici, generazionali, interreligiosi, pedagogici e sociali per realizzare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente; - Governi, Sindaci e Rappresentanti delle comunità religiose a promuovere iniziative condivise per il rafforzamento della fraternità e della libertà religiosa nelle città, per la difesa della dignità umana dei migranti e per il progresso della pace in tutti i paesi del Mediterraneo; - Sindaci e Rappresentanti delle comunità religiose, a dialogare e mobilitare risorse per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile a favore della cooperazione internazionale, del dialogo interculturale e interreligioso, del rispetto di ogni individuo attraverso una più equa condivisione delle risorse economiche e naturali; - Sindaci a discutere ed esplorare ciò che idealmente tiene insieme oggi una società civile e come i contesti contemporanei integrano tradizioni religiose ed espressioni culturali; - Rappresentanti delle comunità religiose, a esplorare come possano interagire tra loro e con i rappresentanti dei governi municipali e dei leader civici al fine di comprendere le cause e le ragioni della violenza e, quindi, lavorare insieme per eliminarla; - che i governi adottino regole certe e condivise per proteggere l'ecosistema mediterraneo al fine di promuovere una cultura circolare del mediterraneo in armonia con la natura e con la nostra storia".

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