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Regione, bufera su Cantone. Il Pd: "I 5 Stelle sapevano"

Democratici all'attacco dopo le dimissioni per la società non dichiarata a Malta. Nogarin: "Il Pd fa troiai"

L'ex candidato a governatore della Toscana per il Movimento 5 Stelle "Giannarelli ha ammesso che da venerdì 12 maggio sapeva dell’inchiesta del settimanale L’Espresso. Perché non l’ha detto prima? Perché per giorni ha avallato la bufala del 'ricordo improvviso'?". E ancora: Perché di fronte a una bugia conclamata ha elogiato il comportamento di Cantone invece di condannarlo?". Sono alcune delle domande poste, durante una conferenza stampa, dai consiglieri del Partito democratico in Consiglio regionale al Movimento 5 Stelle dopo la vicenda che ha visto le dimissioni del livornese Enrico Cantone. Ieri alcuni consiglieri Pd avevano mostrato in aula la copertina del settimanale L'Espresso di questa settimana che pubblica un'inchiesta sulle società a Malta e in cui è coinvolto lo stesso Cantone.

"Il sindaco di Livorno Nogarin sapeva dell’inchiesta? - hanno aggiunto i consiglieri Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana, Monia Monni, vicecapogruppo Pd in Consiglio regionale e il consigliere Francesco Gazzetti - Ha condiviso e condivide la linea della bugia sostenuta da Cantone e Giannarelli? Grillo, Casaleggio e Di Maio sapevano dell’inchiesta? Se sì, hanno chiesto loro a Cantone di dimettersi?".

Non si è fatta attendere la durissima replica del sindaco di Livorno Filippo Nogarin: "Tra poco aprirò i cassetti che avevo promesso un po' di tempo fa a Livorno. E allora ne vedremo delle belle su cosa ha combinato il Pd nelle amministrative nel corso degli anni. Ci sono voluti quasi tre anni per capire quanti 'troiai' avevano combinato. Che smettano di provare a fare la morale a chi la morale non ha mai tentato di farla".

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