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Nardella benedice la scalata di Bassilichi in Firenze Fiera: "Regia condivisa"

Con i ricavati della vendita di due palazzi, Borsa Merci ed ex Capitol, la Camera di commercio andrà ad aumentare le sue azioni nel polo fieristico. Il sindaco: "Non possiamo lasciare al caso questa opportunità"

Leonardo Bassilichi si getta nella scalata di Firenze Fiera e il sindaco Dario Nardella benedice l’operazione: il Comune è “molto interessato” al guanto di sfida lanciato al sistema fieristico - industriale dal numero uno della Camera di commercio. Palazzo Vecchio e l’ex Provincia (che complessivamente in Fiera oltrepassano il 18% delle azioni) quindi non staranno alla finestra, anzi: “Non possiamo lasciare al caso questa opportunità- spiega il sindaco a margine di un convegno in Città metropolitana organizzato da Confesercenti- ed è giusto avare una regia comune”. In questa cornice, prosegue, “la collaborazione tra Comune e Camera sarà il punto centrale di un piano di riqualificazione dei grandi contenitori della città, in centro come in periferia”.  Perché in città ci sono “molti asset immobiliari dismessi, inutilizzati, che hanno bisogno di nuove destinazioni e nuova filosofia di utilizzo”.

A dar concretezza al patto della Fiera è la Cciaa che una volta ceduto il palazzo della Borsa Merci e quello conosciuto come l’ex Capitol, entrambi in pieno centro e praticamente contigui a piazza della Signoria, investirà i ricavi nell’azionariato di Firenze Fiera. Un’idea strutturata su uno sponsor forte visto che la Camera con il 28,67% è il secondo azionista del polo fieristico (prima è la Regione con il 31,85%). Con questa iniziativa, fanno sapere alla ‘Dire’ dalla Cciaa, la Camera ambisce a sedersi nella sedia “del regista” per lo sviluppo di uno dei pezzi di città “più strategici”. La vendita dei due immobili passerà da un bando pubblico, ma anticipano dalla Cciaa, dal punto di vista meramente commerciale dovrebbe fruttare “diverse decine di milioni di euro”. Il focus dell’operazione lo spiega lo stesso Bassilichi: “Sappiamo che non dobbiamo competere con i grandi poli, ma valorizzare una bomboniera” come la Fortezza e il Palazzo dei Congressi, perché “pensiamo sia un booster economico trasversale, per tutti i settori”.

Bassilichi vorrebbe, in pratica, essere competitivo sul fronte “delle fiere e dei congressi mondiali”, però, avverte, “per far questo, dobbiamo avere le infrastrutture giuste”. Detto grossomodo il piano d’azione, il come, il numero uno della Cciaa racconta il perché, ovvero quel senso di disagio che va dicendo “da almeno tre mesi” e che infine lo ha spinto all’intervento deciso: di fronte a noi, tra Expo, Pitti, la visita di Papa Francesco “abbiamo un anno direi più che meraviglioso. Non sfruttarlo come si deve è un vero peccato. Io vorrei, e la mia è una recriminazione costruttiva, che le nostre imprese valorizzassero di più queste occasioni”.

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