Stamani un protesta “velata”, nel senso stretto della parola, all’interno del Consiglio regionale: cinque esponenti del Circolo La Martinella sono entrati con il volto coperto dal burqa nel bel mezzo della seduta.  Questo dopo che il nove giugno scorso lo stesso Consiglio bocciò la mozione della Lega a favore di una delibera regionale, in cui si legiferasse per vietare d’indossare indumenti che impediscano l’identificazione.
La legislazione nazionale parla chiaro non è reato indossare quel tipo di indumento, eccetto in alcuni tipi di manifestazione; inoltre nel novembre del 2006 il Tar del Friuli stabilì come spetti all’autorità valutare caso per caso l’applicazione della legge.

Comunque l'iniziativa ha colto di sorpresa l'aula e i lavori sono stati sospesi per alcuni minuti suscitando polemiche specie tra i consiglieri del Pdl che al momento dell'ingresso avevano preso la parola per discutere della crisi dell'edilizia. I cinque, quattro uomini e una donna, sono stati invitati a uscire e la seduta è poi ripresa.

Tutti i partecipanti all'iniziativa, è stato spiegato, si erano regolarmente fatti identificare alla portineria e una volta entrati nel palazzo hanno indossato il burqa. "Non siamo legati a nessun partito - hanno spiegato - e siamo qui per protestare contro la bocciatura di una mozione che noi avevamo suggerito alla Lega. Non ce l'abbiamo con l'Islam ma vogliamo che la legge sia rispettata. In Italia ben tre norme vietano di girare mascherati e quindi anche con il burqa". Secondo gli esponenti de La Martinella "il Consiglio toscano ha invece respinto la mozione" e "noi allora non violiamo alcuna legge e possiamo essere ammessi ovunque".