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Bollo auto: in Regione scontro totale tra Pd e Italia Viva

I renziani non votano la legge nè l'odg degli alleati: altra spaccatura in maggioranza

Il Consiglio regionale toscano elimina l'agevolazione sul bollo auto destinata alle imprese che noleggiano mezzi a lungo termine e senza conducente. Una correzione tecnica, per adeguarsi alla disciplina nazionale, ma che comporta l'ennesima spaccatura fra Partito Democratico e Italia Viva. Forse più gravido del solito di strascichi politici.

I renziani non votano il testo di legge ed esprimono parere contrario anche sull'ordine del giorno dei dem relativo all'utilizzo delle risorse aggiuntive, derivanti dalla cancellazione dello sgravio: nove milioni in più di gettito. Il motivo? L'atto di indirizzo del Pd si sovrappone a un ordine del giorno voluto dalla consigliera del gruppo Misto-'Toscana Domani' Elisa Tozzi, approvato pochi minuti prima dai consiglieri, con l'astensione benevola proprio dei Dem. Quel documento affida il 'tesoretto' di 9,2 milioni derivante dalle maggiori entrate della riscossione dei bolli auto all'efficientamento energetico dei cicli produttivi delle aziende toscane e degli edifici.

Viceversa, i Dem intenderebbero far fruttare le maggiori entrate sostenendo l'agenda sociale e sanitaria della Regione. Il capogruppo di Iv e vicepresidente dell'assemblea toscana, Stefano Scaramelli, prendendo la parola sbotta, contro gli alleati di governo regionale: "O gli ordini del giorno hanno un senso, oppure non ha senso discuterli e approvarli. Serve serietà istituzionale, sull'uso delle risorse l'aula ha già votato un atto che le impegna", quello di Tozzi.

Italia Viva pretende che prima di tutto  venga licenziato il testo della nuova legge per poi procedere a una discussione successiva sugli atti collegati. Il problema procedurale, però, viene sovrastato da una questione più schiettamente di sostanza: i nuovi fondi,  per i renziani, devono andare a supporto delle imprese, come indicato in un loro atto preparato da giorni. A Scaramelli non resta che formalizzare lo strappo: "Ritiro la mia risoluzione, rimanderemo la discussione in sede di legge di bilancio e voteremo contro all'ordine del giorno del Pd e per coerenza non voteremo neanche la legge - precisa - non riteniamo opportuno che nove milioni possano salvare la situazione della sanità toscana. Continueremo a fare la nostra battaglia, invece, a fianco delle imprese e degli artigiani".

Dura la replica del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli, a strettissimo giro: "Ritengo che sia un passaggio di una responsabilità sufficientemente grave che soprattutto il presidente Giani dovrà tenere in debito conto", sostiene nel corso del dibattito in aula.  Poi, a mente fredda, spiega: "Ognuno risponde degli atti che fa, in questo caso abbiamo votato a favore della destinazione di risorse al rafforzamento della sanità pubblica e dell'agenda sociale, Italia viva ha ritenuto invece di non votare a favore. È chiaro che questa è una riflessione che lasciamo all'opinione pubblica, ma che ovviamente riguarda in primis il presidente anche per quanto riguarda i nostri rapporti, ci spiegheranno il perché di questo voto".

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