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Palazzo Vecchio apre la partita sui taxi: "Aumentiamo le licenze in città"

Lo dice l'assessore Bettarini, lo ribadisce il Pd. Cauto il sindaco Nardella: "Tema complesso, non trattiamolo con l'accetta. C'è tempo". Ma tra i tassisti è già bagarre: "Prima delle licenze è necessario un adeguamento delle tariffe"

“Le licenze dei Taxi a Firenze saranno aumentate”. Ad annunciarlo è Andrea Pugliese, il consigliere Pd delegato dal sindaco per le periferie. Una misura utile, sottolinea, “anche in vista dei prossimi eventi che interesseranno la nostra città, a partire dalla visita del Papa, dal G7 nel 2017 e dallo sviluppo dell’aeroporto”, perché “è necessario incrementare il numero dei taxi in città”. Si tratta prosegue Pugliese “di una risposta efficace alla crescente domanda da parte di turisti, operatori commerciali ed economici”.

Un fronte, quello dell’aumento delle licenze, aperto dall’assessore allo sviluppo economico Giovanni Bettarini, all’interno di un’intervista rilasciata a Repubblica Firenze. Un’operazione che ribadisce anche il sindaco Dario Nardella: “Bettarini ci sta lavorando”, anche se, rispetto al consigliere Pugliese, precisa: “E’ un tema molto complesso” e “c’è molto lavoro da fare”. Senza che manchino le rassicurazioni del caso: “C’è tempo: non trattiamolo con l’accetta”. Da qui la sintesi: l’assessore Bettarini “vada avanti su questo lavoro” ma “nel confronto con i tassisti per migliorare il servizio”.

Pronti via nella discussione, perché il dossier è chiaramente sulle scrivanie di Palazzo Vecchio, e dall’altro capo della discussione, quello dei diretti interessati alla manovra, i tassisti, il nervosismo appare palpabile. I toni sono quelli tipici di una trattativa che pare cominciare tutta in salita. Il più duro di tutti e Marzio De Vita, il vicepresidente di Confartigianato Taxi: “L’assessore Bettarini e il Comune di Firenze scaricano le proprie responsabilità e attaccano i tassisti fiorentini, che invece stanno svolgendo un lavoro egregio e di grandissimo sacrificio all’interno di una città bloccata e stritolata da cantieri che interrompono proprio le nostre principali direttrici di servizio”.

E ancora: “Si potrebbero mettere in strada anche tutti i 14.000 taxi di New York: sarebbero 14.000 macchine in più bloccate nel traffico. Approcciare così il problema è assolutamente inaccettabile e poco rispettoso verso la nostra categoria”. Fatta la premessa, le richieste. Il nodo della trattativa stando al sentiment dell’altra parte del fiume: “Piuttosto che aumentare il numero delle licenze, Palazzo Vecchio pensi all’adeguamento delle tariffe, e non l’aumento, come ama definirlo. Si tratta di tariffe che, responsabilmente, abbiamo mantenuto inalterate per otto anni, consci della crisi in atto. Così non è stato per i costi che noi sosteniamo (per esempio quelli assicurativi, di riparazione e revisione auto, nonché l’aumento delle varie tassazioni sia nazionali che locali) che hanno continuato a crescere”.

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