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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Smaltire i rifiuti costerà di più: possibili rincari a carico degli utenti

La Provincia di Pisa chiede due euro in più a tonnellata per i rifiuti della discarica di Peccioli. L'opposizione di Quadrifoglio "Richiesta scorretta, senza Firenze e Prato la discarica chiude"

Una richiesta “scorretta”. E’ il giudizio di Quadrifoglio s.p.a. nei confronti dell’aumento di due euro a tonnellata per smaltire i rifiuti nella discarica di Peccioli. L’istanza, che arriva dalla Provincia di Pisa, è motivata dall’assessore all’Ambiente Valter Picchi che considera l’appesantimento di due euro consequenziale alla proroga che ha allungato le scadenze del conferimento dei rifiuti dal 2012 al 2014. Ma il prolungamento di due anni, spiegano da Quadrifoglio, ha comportato il trasferimento di 9 milioni di euro dall’Ato Toscana Centrale (in cui confluiscono le provincie di Firenze, Pistoia e Prato) agli Ato della Costa (che comprende Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa).

“La Provincia di Pisa – fanno sapere da Quadrifoglio – ha un ricavo di 17,50 Euro su ogni tonnellata che arriva da noi e Asm. Il Comune di Peccioli percepisce una indennità di disagio ambientale di 13,60 Euro mentre la Regione 16 Euro. Questa richiesta è quindi ipocrita”. Se l’aumento si concretizzasse la Provincia di Pisa percepirebbe, quindi, 19,50, un rincaro completamente a carico degli utenti fiorentini. Ma Quadrifoglio non sembra preoccupato dalle richieste della Provincia pisana. “Se non arrivano più i rifiuti fiorentini e pratesi la discarica di Peccioli chiude” fanno sapere dall’azienda che ha chiesto alla Regione un provvedimento per regolare le indennità di ciascun soggetto impegnato nel ciclo dei rifiuti.

Nessun cedimento da parte dell’azienda dopo l’ultimatum lanciato dall’assessore Picchi: o la firma della convenzione o la fine dell’utilizzo di Peccioli. “Non firmiamo – ribatte Quadrifoglio – una convenzione fra la provincia e un gestore privato, fra i soggetti dovrebbero esserci anche gli Ato. Portiamo avanti una linea coerente: non abbiamo firmato neanche con la Provincia di Arezzo.

Quadrifoglio ammette i ritardi nella costruzione dei termovalorizzatori ma parallelamente espone una serie di contingenze esterne che hanno rallentato i lavori: le diatribe politiche sulla localizzazione, la modifica della legge regionale e l’iter legislativo sono solo alcuni fattori rallentanti. “Stiamo lavorando – si afferma dall’azienda – ma una serie di ritardi non dipendono da noi”. E, infine, la rassicurazione di Quadrifoglio: non cambierà niente, la Toscana non è terra di emergenza rifiuti. L’unica eventuale novità: l’aumento a carico dei contribuenti.

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