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Occupazione rifugiati, Allocca: “A breve una sistemazione dignitosa”

L'Assessore al Welfare promette una soluzione in tempi brevi con la collaborazione degli enti locali. Per l'opposizione è il "monumento del fallimento del sistema di accoglienza toscano"

“E’ necessario l’interesse delle istituzioni, non possono girare la testa di fronte ad una questione simile”. E’ il monito di Salvatore Allocca, Assessore al Walfare e Politiche della Casa della Regione Toscana, in merito all’occupazione di via Slapater 6 da parte di più di ottanta profughi sudanesi, eritrei, etiopi e somali. Dopo l’occupazione di piazza Bambini e Bambine di Beslan per quattro giorni, due notti passate al centro sociale Emerson e l’occupazione, finita ancora una volta con uno sgombero, di uno stabile in Via Muricce, zona Isolotto, da ieri la dimora temporanea dei profughi è in Via Slapater. Il Movimento Lotta per la Casa che, oltre a csa nEXt Emerson e Brigata di Solidarietà Attiva Toscana, coordina e appoggia l’occupazione dei profughi, cerca un dialogo risolutivo con le istituzioni. Dalla Regione arrivano segnali di apertura che fanno ben sperare in una soluzione definitiva. L’Assessore Allocca profila una soluzione a due alternative: “ci impegneremo nel rilasciare titoli di viaggio per chi vuole andare via dall’Italia” e per quelli che vorranno restare nel nostro paese “troveremo una sistemazione dignitosa attraverso la collaborazione degli enti locali”. Una collaborazione, soprattutto con l’amministrazione locale, che l’Assessore promette di iniziare al più presto. “Abbiamo sempre adottato la politica di accoglienza – prosegue l’Assessore – lo abbiamo fatto con i profughi provenienti dal nord Africa e lo faremo anche in questo caso”.

Ma per l’opposizione l’occupazione di Via Slapater è l’emblema del tracollo del sistema dell’accoglienza, “2500 mq di fallimento della sinistra”, afferma il
consigliere regionale Giovanni Donzelli (Pdl). Della stessa opinione anche il consigliere provinciale Marco Cordone (Lega Nord) che ritiene “sbagliato a priori
occupare, in ogni situazione ma soprattutto se si è in un paese straniero”. Ma ad essere contestata è anche la modalità di occupazione che Donzelli
considera “una consegna dato che – spiega il consigliere - hanno preso possesso dell'edificio immediatamente dopo che questo era stato lasciato libero dalla Regione. Una staffetta un po' troppo perfetta per essere casuale".
Al di là di ogni sospetto legato all’occupazione, resta la situazione di emergenza dei profughi che ricercano una sistemazione stabile e dignitosa. I segnali di apertura dalla Regione fanno sperare in una soluzione che possa mettere fine ad occupazioni e situazioni limite.
 

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