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5 Stelle, Bonafede lascia il Parlamento: "Mai chiesto a Grillo o Conte il terzo mandato. Ma..."

L'ex Ministro fuori dalle candidature. "Resto nel Movimento, già tornato nel mio studio legale"

Niente terzo mandato. Per nessuno. Fra i big 5 Stelle esclusi di fatto dalla lista dei candidabili alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre c'è anche il fiorentino d'adozione Alfonso Bonafede.

Dopo due mandati in Parlamento, l'esperienza al governo come Ministro della Giustizia nei governi gialloverde e giallorosso e (non ultima) la responsabilità di aver avvicinato al Movimento 5 Stelle (e a Palazzo Chigi) Giuseppe Conte, Bonafede lascia (per ora) Roma. E, dopo giorni di silenzio, ha detto la sua. In un post su Facebook.

"Non mi sono mai espresso pubblicamente sui doppi mandati per una questione di stile che rivendico (e, al momento, proseguirò su questa linea). - ha scritto - Non ho mai chiesto a Beppe o Giuseppe alcuna deroga. E senza alcuna ipocrisia, dico che se mi fosse stato chiesto di ricandidarmi, avrei certamente preso in considerazione la possibilità di proseguire, pur conoscendo le difficoltà in cui si trova il Movimento".

E poi: "E un domani, se il Capo Politico e il Garante dovranno o vorranno riflettere, legittimamente, sulla modifica di qualche regola che necessita del permesso del Garante, potranno tranquillamente riunirsi tra di loro e risolvere velocemente la questione... possibilmente senza disperdere energie per settimane".

Per Bonafede il "nodo del secondo mandato, a prescindere da come la si pensi, è una questione interna al Movimento e molto poco appassionante per gli italiani che hanno problemi seri, forse come mai era accaduto nella storia della Repubblica.  Penso sinceramente che si possa fare buona politica sia dentro che fuori dai palazzi. Non c’è nessuna novità. Per quanto mi riguarda, già da qualche mese sono tornato allo studio legale che avevo fondato ben prima di entrare in politica. Ogni forza politica decide, attraverso i propri vertici, quali regole darsi… e quelle regole vanno rispettate".

Bonafede sottolinea di non aver "mai visto i ruoli che ho avuto l’onore di rivestire come 'poltrone' comode ma semplicemente come luoghi in cui mantenere le promesse fatte ai cittadini. Sotto scorta, lavorando h24, affrontando tutto e tutti, guardando negli occhi il 'gattopardo' in ogni giorno di lavoro. L'obiettivo è sempre stato lo stesso: - scrive - mantenere le promesse".

"E, per il rispetto del lavoro che ho portato avanti, non intendo entrare nella logica (certamente rispettabile) del 'ritorno tra i cittadini' - conclude - perché posso dire ad alta voce che non mi sono mai allontanato da loro… anzi, ho portato all’approvazione le “mie” leggi sulla giustizia (la legge Spazzacorrotti su tutte) soltanto grazie alla vicinanza e al sostegno di tanti cittadini che non smetterò mai di ringraziare. Forza MoVimento… guardiamo avanti!".

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