I tecnici del ministero dell'Ambiente bocciano il master-plan di Toscana Aeroporti per lo sviluppo dello scalo di Peretola e della sua nuova pista parallela. A segnalarlo è una nota di Firenze riparte a Sinistra, il gruppo in Consiglio comunale guidato dall'ex candidato sindaco, Tommaso Grassi. "Il parere tecnico del ministero- è l'accusa dei tre consiglieri- richiede una mole di integrazioni tale che per i proponenti sarà come scrivere altri due master plan". 

E vengono portati alcuni esempi concreti: come l'analisi degli effetti atmosferici: "Ogni analisi scientifica relativa al clima si deve basare su dati climatici lunghi almeno dieci anni, non di meno. Generalmente si preferisce, però, un trentennio. Bene, per analizzare l'impatto ambientale di un aeroporto come quello che si vuole costruire, sono stati usati i dati di un solo anno: il 2010". Soprattutto, fanno notare Grassi e compagni di gruppo "il ministero ha rilevato come" Toscana Aeroporti "abbia sempre e solo considerato le situazioni ottimali ed evitato scrupolosamente di analizzare le situazioni più critiche (ad esempio il sorvolo della città e l'impatto in termini di vibrazioni e suoni sulla popolazione o sul patrimonio artistico), un atteggiamento singolare visto che si vuole mettere in sicurezza l'aeroporto".

Non tornano, secondo Firenze riparte a Sinistra neanche i dati sulle simulazioni dei voli: "Da una parte si è considerato un volume di passeggeri così basso che verrebbe spontanea una domanda- aggiungono-: ma allora perché ingrandire l''aeroporto? Dall'altra si sono impiegati, sempre nelle simulazioni, esclusivamente aeromobili come quelli in uso attualmente, per cui anche in questo caso viene da chiedersi per quale motivo allungare così tanto la pista". Il giudizio complessivo, pertanto è che il master plan e gli allegati "sono pesantemente venati di un pressappochismo che fa disperare circa la reale possibilità di avere davvero un aeroporto più sicuro, senza parlare dei processi poco trasparenti e democratici con cui ci si sta muovendo". L'intento, di conseguenza, è di fermarsi per fare gli studi necessari e produrre la documentazione necessaria, avviando al contempo un processo partecipativo. Partendo da quella che per Grassi e gli altri consiglieri di sinistra è una constatazione. Quello di Peretola, "ci sembra, allo stato attuale delle cose, semplicemente molto mal fatto e, dunque, potenzialmente pericoloso".