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Acqua, da 7 a un'unica società Toscana: da Firenze parte la corsa alla fusione

Si tratterebbe di passare da 7 gestori (Acque S.p.A.; Acquedotto del Fiora S.p.A.; Asa S.p.A.; Gaia S.p.A.; Nuove Acque S.p.A.; Publiacqua S.p.A.; Geal S.p.A.) ad uno di dimensione regionale

“Strategia Toscana” sulla gestione dell’acqua. Il ‘modello’ Firenze sulla gestione dell’acqua da ufficioso diventa “ufficiale”, sottolinea il sindaco Dario Nardella a Palazzo Vecchio nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare il piano di razionalizzazione delle partecipate in capo al Comune. “L’obiettivo della proposta rivolta agli altri comuni- precisa subito il sindaco-, è la fusione regionale del settore sul modello aeroporti Firenze – Pisa”.

Si tratterebbe, scrive l'Agenzia Dire, di passare da 7 gestori (Acque S.p.A.; Acquedotto del Fiora S.p.A.; Asa S.p.A.; Gaia S.p.A.; Nuove Acque S.p.A.; Publiacqua S.p.A.; Geal S.p.A.) ad uno di dimensione regionale ma che, precisa l’assessore al bilancio con delega alle partecipate, Lorenzo Perra, “garantirebbe un economia di scala così come la maggiore capacità di finanziare gli investimenti”. Sette gestori e asset societari simili con la “presenza di due partner privati forti, Acea” e i francesi di “Suez”, spiega Nardella, “con cui è chiaro che avvieremo dei contatti. Anche se- precisa il sindaco- il primo passo di questa operazione, che faremo già ad aprile, sarà quello politico – istituzionale”.

Sul modello di gestione, un’azienda cioè di dimensioni regionali a maggioranza pubblica o privata, Nardella non si sbilancia: “Analizzeremo l’aspetto sul merito, ma in questa fase non ci interessano le percentuali. Ciò detto, senza dubbio, come Comune di Firenze, vogliamo incidere fortemente sull’indirizzo strategico”. Ed è in questo quadro che il sindaco manda un messaggio al privato: “Non è una strategia ostile ai soci privati, anzi. Noi vogliamo accogliere appieno l’esperienza del privato”, a Firenze il mix pubblico – privato in “Publiacqua è un gioiello”.

Un proposta, spiega Perra, modulata per tappe: ad aprile la “condivisione” dell’operazione con i partner pubblici; a maggio con i partner privati; per giugno è fissata la redazione da parte dei diversi Cda dei progetti di fattibilità; luglio e agosto vedranno l’approvazione dei progetti di fattibilità nel Consigli comunali e nelle diverse assemblee dei soci; tra ottobre 2015 e gennaio 2016 la redazione da parte dei Cda del progetto di fusione; da febbraio ad aprile 2016 l’approvazione della fusione. L’operazione lanciata da Palazzo Vecchio, infine, dovrebbe vedere la luce nel maggio 2016 con la nomina del Cda da parte della NewCo.

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