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Aree per i bambini, accesso disabili e Wi-Fi free: ecco i nuovi dehors

Siglato l'accordo ieri tra il Comune di Firenze e la Soprintendenza che permetterà agli operatori di beneficiare di procedure più rapide per il rilascio dei permessi

Superfici espressamente studiate per i bambini, corredate anche dai fasciatoi, accesso per disabili, Wi-fi free; queste le principali novità che caratterizzeranno i nuovi dehors all’interno della cinta del centro storico di Firenze. I clienti ne potranno beneficiare “probabilmente entro la fine dell'anno”. Non in tutti, almeno in 176 dei 320 totali, cioè tutti quegli operatori che hanno presentato la domanda di ristrutturazione dei locali esterni entro il 17 agosto 2011, come previsto dal piano a tutela del decoro urbano dell’attuale amministrazione di Palazzo Vecchio. Per i 176 locali che si sono mossi per tempo la scadenza del 15 novembre viene saltata a piedi pari, infatti potranno andare avanti con i vecchi manufatti finché non saranno pronti quelli nuovi. Per tutti gli altri il limite resta tassativo: entro il 15 dovranno smontare i vecchi dehors ed intraprendere il cammino burocratico per la realizzazione di ambienti esterni che ottemperino al nuovo regolamento

In questa direzione si incanala l’accordo siglato ieri dal Comune di Firenze e la Sovrintendenza dei beni architettonici. Nell’intesa i due enti hanno studiato una formula per la semplificazione burocratica che velocizzi le procedure per accedere ai permessi di restyling dei locali nell'area tutelata dall'Unesco, cioè tutta quell’area all’interno della cerchia dei viali più l'Oltrarno. Così l’accordo prevede l’istituzione di una commissione ad hoc congiunta che si riunirà fino al 30 giugno 2012 una volta la settimana (poi una volta al mese) per esaminare le pratiche e rilasciare subito il permesso o il diniego, con un notevole risparmio di tempo per gli operatori e per le stesse strutture delle due amministrazioni. 
 
“Si tratta – spiega il vicesindaco Dario Nardella – di una iniziativa di grande significato e valore, una tappa fondamentale della piccola grande rivoluzione messa in atto dal Comune di Firenze sul sistema dei dehors. La pratica farà un solo 'viaggio', senza rimbalzare da un ufficio all'altro, con il rischio di dover ricominciare tutto daccapo. Per la prima volta Comune e Soprintendenza si sono messe a lavorare insieme e firmano un accordo per semplificare le procedure amministrative su un tema così delicato per una città come Firenze”. “Il risultato principale – sottolinea la soprintendente Alessandra Marino – che i nostri uffici debbono garantire riguarda la tutela degli aspetti storico-artistici e paesaggistici e, di conseguenza, la qualità intrinseca dei progetti che li coinvolgono. Questo risulta ancora più vero a Firenze, dove l’alta densità di installazioni presenti su di un limitato territorio cittadino, il centro storico, può rischiare di costituire un ostacolo alla lettura dei valori storico artistici dell’architettura circostante. Il percorso inaugurato con l’amministrazione comunale permetterà di confrontare le reciproche posizioni già nella prima fase operativa relativa all’analisi congiunta delle richieste, rilasciando in tempi celeri rispetto a prima sia autorizzazioni che eventuali dinieghi”.
 
Con questo accordo Palazzo Vecchio mette un ulteriore mattone verso il completamento di questa specie di rivoluzione, che rientra in un progetto molto più amplio che mira alla riqualificazione ed al ripensamento dell’intero centro storico: dalle pedonalizzazioni ai nuovi orari dello scarico e carico merci, dal riassetto degli ambulanti al restyling dei dehors. E per quel che riguarda i locali esterni il Comune ha intrapreso una via ben precisa: potranno restare se in conformità di quei modelli indicati dal concorso internazionale per progettisti. Si va per zone, strade, materiali permessi e colori. Quindi i colori predominanti delle nuove strutture dovranno essere grigio e marrone, mentre vetro, acciaio, alluminio, legno, pietra serena come materiali principali. In tutto questo non ci sarà più posto per le recinzioni con vasi di fiori e piante ed i teloni in plastica.
MODELLI - Sei modelli formali a cui ispirarsi e quattro vincoli introdotti dalla Soprintendenza a seconda della zona in cui si inserisce il locale, come è descritto in una nota di Palazzo Vecchio: “1) dove è possibile mettere solo sedie e tavolini senza pedana né ringhiera; 2) quelle aperte con pedane, ringhiera e ombrellone; 3) quelle aperte con pedana, ringhiera e copertura stabile; 4) quelle con pedana, ringhiera, copertura stabile e struttura chiusa su più lati (per alcuni solo dal 15 novembre al 15 marzo). C’è infine una lista di strade e piazze di particolare pregio dove non è possibile installare alcunché”. 
 

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