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"Nobel" per la natura ai parchi Foreste Casentinesi e Arcipelago Toscano

Nella lista del massimo organismo mondiale per la conservazione della natura sono in tutto 59, a livello mondiale, i parchi naturali che ne fanno parte, sparsi in 16 paesi

I parchi nazionali dell’Arcipelago toscano e delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna (sull'Appennino Tosco Romagnolo) entrano nella prestigiosa ‘Green list’ dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn).  La comunicazione ufficiale è giunta ieri al Ministero della Transizione Ecologica dalla sede svizzera della Iucn, il massimo organismo mondiale per la conservazione della natura.

“Dalla Svizzera - commenta l'assessora all'ambiente Monia Monni - è arrivata una bellissima notizia per la Toscana: due Parchi nazionali sono stati inseriti nel programma ‘Green List’ delle aree protette dell’Iucn, attribuendogli il ruolo di eccellenze di livello mondiale. Un riconoscimento che valorizza l’attenzione mostrata dalla Toscana alla biodiversità, ma che rappresenta anche un elemento ulteriore di sviluppo dei nostri territori ed un riconoscimento importante per quei Comuni che fanno parte delle aree protette”.

Nella lista del massimo organismo mondiale per la conservazione della natura sono in tutto 59, a livello mondiale, i parchi naturali che ne fanno parte, sparsi in 16 paesi. Per l’Italia, oltre ai due parchi nazionali toscani, c’è anche il Gran Paradiso.

“Un riconoscimento – commenta il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani – che fa onore all’Italia, Paese dalla natura magnifica che sa valorizzare questa preziosissima risorsa. Un riconoscimento, non solo in termini di biodiversità ma anche nella gestione complessiva, che ci incoraggia ad ampliare la rete delle aree protette e a investirvi con convinzione. I parchi nazionali italiani saranno anche tra i protagonisti del Pnrr”.

Il programma “Green List” delle aree protette dell’Iucn ha l’obiettivo di verificare la qualità della gestione delle aree protette e di stimolare una costante crescita in tal senso, certificando le eccellenze mondiali ovvero quelle che offrono validi risultati di conservazione. La “Green List” si basa su uno specifico standard, adattato alle esigenze locali poiché è composto da una serie di parametri qualitativi atti a misurare e migliorare le performance delle aree protette, al fine di raggiungere elevati obiettivi di tutela e di governance del loro territorio. Una certificazione che premia l’impegno, oltre che nella governance, nella programmazione, nel management, nei risultati di conservazione, nella condivisione con il territorio dal punto di vista della sostenibilità.
 

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