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Si fa presto a dire "green": l'odissea di una coppia per installare i pannelli fotovoltaici sul tetto

Progetto bocciato dalla Soprintendenza e a ruota dal Comune, perché la casa è vicina alle ville medicee a Castello. Mofidicato, viene comunque bocciato. Ricorso al Tar: perso. Ma loro non si arrendono

Un'odissea tuttora incompiuta per installare i pannelli fotovoltaici in tempi di crisi energetica e contribuire così a quella 'rivoluzione green' unanimemente invocata e costantemente sollecitata dall'Europa, dalla politica e dai media. Un'odissea fatta di progetti bocciati, revisioni respinte, costose modifiche richieste, ricorsi a suon di carte bollate davanti al Tar con tutte le spese che ciò comporta: è la triste, italianissima storia, raccontata dall'edizione odierna de La Repubblica Firenze, della proprietaria e dell'inquilino di una casa nella zona di Castello che da quasi due anni si battono per avere sul tetto di casa il sistema a energia solare (e risparmiare qualcosa sulle bollette alle stelle). I loro piani, infatti, non sono andati come avevano immaginato. E dopo l'ennesima versione progettuale presenta a Comune e Soprintendenza, di nuovo respinta, hanno deciso di fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Ma, anche qui, trovando una bocciatura.

La casa, riporta La Repubblica, si trova in un'area soggetta a vincolo paesaggistico, alle pendici di Monte Morello. A gennaio 2021 la coppia ha richiesto al Comune di Firenze il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica per installare l'isolamento termico a cappotto sulle facciate, sul tetto e nell'occasione mettere anche l'impianto fotovoltaico. I pannelli, realizzati con materiali non riflettenti e di colorazione scura, non sarebbero stati visibili dalla strada. Ok, dopo un mese, dalla Commissione Edilizia del Comune, a condizione però che tutto l'impianto fotovoltaico fosse integrato nel manto di copertura (in due specifiche falde) e con un colore simile a quest'ultimo. Niente ok, invece, dalla Soprintendenza: progetto bocciato, a causa della vicinanza alle ville medicee.

II Comune, prosegue sempre La Repubblica, a quel punto ha autorizzato i lavori senza però il fotovoltaico. La coppia non ci sta e chiede il riesame della pratica, modificando il colore dei pannelli, in linea con la Commissione comunale. La Soprintendenza però rigetta di nuovo l'autorizzazione. Nuova proposta della coppia: pannelli color rosso mattone, non visibili dalle strade, differente disposizione geometrica e integrati nel manto di copertura. Risponde il Comune che non rilascia l'autorizzazione paesaggistica e sottolinea il parere già espresso dalla Soprintendenza. La coppia a questo punto va al Tar, ritenendo l'ultimo progetto corretto e illegittimo l'ultimo parere della Soprintendenza. Ma i giudici del Tar respingono il ricorso, ritenendolo infondato e valutando positivamente i procedimenti di Comune e Soprintendenza.

Lo stucchevole rimpallo non è ancora terminato: l'amministrazione comunale ha suggerito alla coppia di rifare il progetto per installare i pannelli ma non sul tetto.

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