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Trekking, percorsi per tutti: i sentieri in provincia di Firenze

Camminate e non solo: boschi, monti e vallate: ecco gli itinerari più belli del nostro territorio

Colline di Scandicci

Natura, ma anche fattorie e chiese. Un territorio affascinante che conserva tracce della sua origine geologica, fra lievi pendenze e ampie valli soleggiate. Le ville, le case, spesso circondate da giardini o filari di cipressi, sorgono sparse nelle fattorie e sui poderi e sono il risultato di un processo secolare di colonizzazione della campagna che ha visto in passato l’affermarsi della proprietà privata e della mezzadria. All’inizio degli anni ottanta il Cai di Firenze "segnò il sentiero zero" per unire Lastra a Signa a Tavarnuzze, passando sul crinale delle colline scandiccesi e toccando le cime più alte, quali: la Sughera, che sfiora i 400 metri, Poggio Valicaia e la Poggiona, poco più basse.

Recentemente è stata predisposta una rete di dodici sentieri Cai provvisti di segnaletica

La Via degli Dei (Firenze-Bologna)

La Via degli Dei oggi è diventata una delle principali attrattive turistiche dell’Appennino: numerosi amanti del trekking e della mountain bike ripercorrono questo pezzo di storia gustando a pieno la bellezza incontaminata di questi luoghi. L’intera traversata da Bologna a Firenze – che non presenta grandi difficoltà - si può compiere in quattro/sei giorni o più a piedi (a seconda dell’allenamento e dell’abilità del camminatore), oppure in due/tre giorni o più in bicicletta. E' comunque possibile percorrere anche solo alcune tratte della Via degli Dei, per lasciare libertà a tutti i camminatori di costruire un proprio percorso personalizzato.

Tutte le informazioni su percorsi, alloggi, ristori e servizi

Foresta di Sant'Antonio (Reggello - Vallombrosa)

Per chi cerca il fresco d'estate l'ideale è la foresta di Sant’Antonio, collocata nel comune di Reggello, che occupa la porzione sudoccidentale della catena del Pratomagno, separando i bacini del Valdarno superiore e quello del Casentino. Appartiene al complesso forestale di Vallombrosa, dal 1975 è inserita nel demanio regionale, separandosi dalla Riserva Statale di Vallombrosa. Geograficamente è delimitata a Nord dal crinale di Poggio Massa Nera (1075 m), per scendere poi lungo la dorsale, Poggio della Risala (1485 m), Poggio alla Cesta (1446 m), Croce al Cardeto (1356 m), fino al Varco di Reggello (1354 m), per continuare poi lungo il crinale di Poggio di Castelluccio (1386 m) e La Corte (1189 m). La parte meridionale della dorsale è caratterizzata da un andamento frastagliato dovuto ad un’idrografia accidentata fino a raggiungere Pian della Farnia e Case Lavana.

Offre 19 sentieri diversi per caratteristiche e lunghezze 

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