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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lo scudo verde può attendere: tutto rinviato, se ne parla tra qualche anno

Nardella: "Il tema del pedaggio sarà concordato coi sindaci del Fiorentino, ma prima alternative di trasporto pubblico"

Tutto rinviato. Lo 'scudo verde', annunciato dal sindaco Dario Nardella già dalla campagna elettorale per la rielezione del 2019, può attendere. Fino al 2025, pare di capire. Forse anche oltre. Per lo meno, nella sua versione definitiva, quella che probabilmente porterà ad un pedaggio per i veicoli più inquinanti. Ma, appunto, tra qualche anno.

Che la direzione fosse questa, dopo la richiesta a gran voce di un rinvio sia da parte dei sindaci dell'area metropolitana che dai rappresentanti delle categorie economiche, era nell'aria. Oggi il primo cittadino, in conferenza stampa, l'ha detto chiaro e tondo.

"Voglio che sia chiaro a tutti, la prima fase sarà esclusivamente di monitoraggio. Non è previsto alcun 'pedaggio'", ribadisce il primo cittadino, all'indomani dell'incontro di ieri con i sindaci dell'hinterland.

"Nei prossimi mesi scatterà la prima fase dello scudo verde. Sarà soltanto un monitoraggio dei flussi dei veicoli in ingresso e uscita dalla città di Firenze. Non solo quantitativo (i dati ci sono già, si parla di circa 270mila veicoli che ogni giorno entrano in città, ndr) ma qualitativo, in modo da consentire l’individuazione delle tipologie dei veicoli e del loro contributo all’inquinamento", si poteva già leggere nel comunicato diffuso ieri da Palazzo Vecchio.

La seconda fase invece entrerà in funzione "non prima del 2025" con modalità "ancora da decidere insieme", cioè con i sindaci, e "andrà di pari passo con la realizzazione di tutti i vari capitoli del Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile, ndr) come trasporto pubblico, tramvie, parcheggi scambiatori, potenziamento del trasporto ferroviario".

Oggi il sindaco, assieme all'assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, ha voluto specificarlo ancora. Per il momento, dunque, va avanti il posizionamento delle 81 porte telematiche che circonderanno la città e che già avevano messo in allarme i cittadini. L'installazione, peraltro, fa sapere Giorgetti, "non terminerà prima di ottobre", con l'avvio della prima fase, quella del mero monitoraggio, che se va bene inizierà entro fine anno.

A monitoraggio in funzione, ad occhio e croce quindi ad inizio 2024, "saremo la prima città ad avere una mappatura del traffico veicolare che entra in città. Potremo verificare se circolano mezzi vietati già oggi, oltre ad un maggiore controllo sui bus turistici", dice il sindaco.

La versione finale dello scudo seguirà invece ad un "protocollo" sottoscritto tra i comuni di tutta la metrocittà. Ci lavoreranno lo stesso Giorgetti e Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli e consigliere delegato a trasporto pubblico e mobilità in Città Metropolitana.

"Prima di qualsiasi pedaggio (ai veicoli più inquinanti, ndr) - ribadisce il sindaco -, dobbiamo essere in grado di offrire ai cittadini un trasporto pubblico potenziato e più efficiente, oltre ad incentivi per cambiare mezzo".

Si potrebbe andare al 2026

Qualche sindaco, a cominciare pare proprio da Casini, avrebbe espresso la volontà di aspettare addirittura che siano terminate le linee della tramvia in costruzione. Quindi, considerando per esempio la linea Libertà - stadio Franchi - Rovezzano, che non sarà sicuramente terminata prima del 2026, la seconda fase dello scudo verde scatterebbe in quell'anno. Nardella, a quel punto, sarà già da tempo in altri lidi (a maggio 2024 scade il suo secondo e ultimo mandato da sindaco).

Il rinvio del pedaggio, secondo il sindaco, non influirà sulla volontà di pensare ad un trasporto pubblico gratuito per gli studenti, progetto più volte annunciato in passato, in tempi in cui ancora si parlava di scudo verde operativo già dell'estate 2023.

Le reazioni

"Tanti proclami per poi dire che si è scherzato e che se ne riparla nel 2025, quando ad occuparsene saranno nuove amministrazioni", attacca il capogruppo della Lega Federico Bussolin. Soddisfatta invece la Cna, Confederazione nazionale artigianato. "Finalmente è stato recepito quanto chiediamo da tempo, bene il coinvolgimento di tutti i sindaci", dice il presidente dell'area fiorentina Giacomo Cioni.

Decisamente diversi i toni di Legambiente. “Tempi troppo lunghi, per il monitoraggio basterebbero sei mesi", tuona Lorenzo Cecchi, presidente fiorentino dell'associazione ambientalista, che pochi mesi fa ha illustrato uno studio che mette Firenze al vertice della classifica nazionale delle città con più auto per numero di abitante.

"Ok ragionare di traffico e qualità dell’aria in ambito metropolitano, ma la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità sostenibile non deve essere una scusa per procrastinare interventi urgenti per la salute della cittadinanza. Ricordo - sottolinea Cecchi -, che siamo sotto procedura d’infrazione comunitaria per la qualità dell’aria".

Diesel euro 5

Altra questione molto sentita è quella che riguarda il blocco dei veicoli diesel euro 5. Uno stop che doveva scattare dal 24 aprile ma che, ormai pare certo, sarà rinviato. "Lo dico già, per non creare allarmismo: Regione e Comune stanno lavorando al protocollo che stabilirà le modalità e i tempi per limitare i veicoli inquinanti, i diesel euro 5. L'obiettivo - dice Nardella -, è evitare blocchi improvvisi e totali dal 24 aprile". Nei prossimi giorni sarà annunciato ufficialmente il rinvio.

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