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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Una greenway per Firenze: in arrivo il progetto per una via nel verde di 15 chilometri

Anche Firenze potrebbe avere la sua Greenway, proprio come New York e Parigi. La presentazione del progetto si terrà a Villa Bardini mercoledì 23 marzo alle ore 17

Anche Firenze potrebbe avere la sua Greenway, proprio come New York e Parigi. Una struttura già esistente, sebbene non attrezzata come tale: è lunga 15 chilometri ed è una passeggiata in mezzo al verde con viste mozzafiato sulla città. Il progetto si chiama “Firenze greenway”, ed è stato elaborato dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sarà presentato per la prima volta mercoledì 23 marzo alle ore 17 a Villa Bardini. 
 
Il progetto intende valorizzare un’area verde nel cuore di Firenze di grande bellezza e di circa 260 ettari, favorendo il decongestionamento delle zone più frequentate dai flussi turistici nel centro della città. Il percorso parte dal Giardino Bardini e attraversa il Giardino di Boboli, le Scuderie di Porta Romana, l’area verde di Bobolino, il Viale dei Colli, il viale e il giardino del Poggo Imperiale, ritorna sul Viale dei Colli e raggiunge il Piazzale Michelangelo dove possono essere visitati il Giardino dell’Iris e il Giardino delle Rose, per poi tornare nuovamente al Giardino Bardini.
 
Viale dei Colli rappresenta già oggi una straordinaria greenway, un percorso nella natura che è solo da restaurare ed attrezzare conservandone tutti gli elementi storici, e facendolo ritornare al suo valore di giardino a scala urbana e di passeggiata nel paesaggio di Firenze. La greenway fiorentina permetterebbe così di puntare l’attenzione su questa infrastruttura urbana unica al mondo che, da Porta Romana a Piazza Poggi, passando dalla natura all’arte, costituisce una grande passeggiata nelle colline fiorentine, consentendo le più belle viste sulla città e il paesaggio circostante.
 
‘’Crediamo molto in questo progetto – dichiara il Direttore generale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Gabriele Gori – perché unisce l’ambiente, all’arte, alla cultura e al turismo integrandoli secondo una modalità nuova. Esso valorizza l’Oltrarno, aiuta a decongestionare le rotte ormai sature di visitatori e fa conoscere un Firenze inedita, che non è solo Rinascimento. Come abbiamo già detto altre volte, intendiamo sempre più fare rete tra soggetti diversi per aiutare il territorio con progetti innovativi e di ampio respiro’’.
 
‘’Il tema ha interessi storici, ma anche attuali – osserva l’architetto Maria Chiara Pozzana, responsabile del progetto - in quanto oggi è necessario interpretare il bisogno di città-campagna, il desiderio di ritorno alla natura dei cittadini stremati dallo stress urbano: la campagna urbana è quindi la risposta alla contrapposizione storica città-campagna. Dopo l’inaugurazione del giardino Bardini nel 2005 il primo tratto della greenway è stato reso fruibile dal giardino Bardini sino a Boboli e al piazzale di porta Romana, ma tutto il restante tratto è oggi più simile ad un giardino negletto e ad un percorso veicolare’’.
 
‘’Firenze greenway – sottolinea Marcella Antonini, Segretario generale della Fondazione Bardini Peyron - sembra oggi assumere una valenza particolare sia alla luce del nuovo sito Unesco Ville Medicee ed in particolare in rapporto all’area della Villa di Poggio Imperiale, e sia in rapporto alle problematiche della viabilità e dei percorsi verdi in particolare nell’Oltrarno in relazione al piano di gestione del sito Unesco Firenze Centro Storico. La scommessa di Firenze oggi è passare dalla storia alla contemporaneità utilizzando l’eredità del passato, e saper immaginare un nuovo paesaggio urbano per la città del futuro’’.
 
La Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron ha cominciato a pensare a questa idea fin dal 2001. E’ stata infatti uno degli elementi strutturanti del progetto di restauro e di riapertura al pubblico del giardino Bardini (avvenuta nel 2005) che, oggi, costituisce insieme al giardino di Boboli il primo tratto della Greenway aperto al pubblico ed ha promosso, nel 2005, anche  lo studio di fattibilità per il recupero del giardino di Porta Romana (ex scuderie Reali).

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