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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scuole a rifiuti zero, via al progetto alla Beato Angelico

L'iniziativa, promossa dall'associazione 'Rifiuti Zero' e finanziata dalla Regione Toscana, è partita dall'istituto comprensivo Beato Angelico. Tra gli obiettivi ridurre i rifiuti ed educare alle buone pratiche

Ridurre i rifiuti, sensibilizzare sulla corretta gestione di essi, puntare al riutilizzo. E' questo il cuore del progetto 'Scuole a Rifiuti Zero', che, promosso dall’associazione Rifiuti Zero Firenze e finanziato dalla Regione, è partito ufficialmente lunedì scorso, 9 febbraio, dall’istituto comprensivo Beato Angelico.

L'iniziativa mira ad accompagnare la scuola verso la massima sostenibilità ambientale, sociale ed economica, riducendo al minimo la quantità di rifiuti prodotti all’interno della scuola stessa, attraverso una serie di buone pratiche: raccolta differenziata, compostaggio, sensibilizzazione e formazione di alunni e personale.

“La scuola può diventare un esempio per l'intera comunità nel promuovere pratiche a rifiuti zero, che portino a migliorare l’efficienza delle strutture, ridurre gli sprechi, educare e sensibilizzare allievi, docenti e  famiglie - spiegano dall'associazione -, in una sana competizione per la riduzione dei rifiuti e la valorizzazione dei materiali di scarto”.

Simili iniziative sono già avviate nelle scuole di varie parti d'Italia: 'Giocando con i rifiuti', a Carugate, nel milanese, per il recupero delle apparecchiature elettroniche, 'Dal caffè alle proteine' e 'Raccatta la carta', a Capannori, Lucca, per la valorizzazione dei rifiuti organici e il recupero della preziosissima carta, 'Orto in Condotta', ideato da Slow-Food in alcune elementari di Firenze, per la coltivazione di ortaggi in piccoli orti scolastici, 'Scuola sostenibile', a Gorgonzola, vicino Milano, per l’educazione dei fruitori della scuola e la certificazione energetica dell'istituto.

I rifiuti spesso costituiscono un enorme costo. L'adozione di buone pratiche dunque, oltre a ridurne la quantità, può liberare risorse economiche da utilizzare altrove. “Le buone pratiche - concludono da Rifiuti Zero -, attraverso la riduzione dei rifiuti prodotti consentono di valorizzare le risorse utilizzate e allo stesso tempo educare i ragazzi al rispetto dell’ambiente”.

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