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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pasti senza glutine nelle mense delle scuole

Le mense toscane che erogano pasti senza glutine sono 2.817

Firmato questa mattina un protocollo tra Regione Toscana, Anci Toscana e Aic (Associazione italiana celiachia) Toscana per rendere più efficiente il servizio di preparazione e somministrazione di pasti senza glutine nelle mense scolastiche. Al 31 dicembre 2015, i celiaci in Toscana risultavano essere 14.356 (4.086 maschi e 10.270 femmine). La maggior concentrazione è nelle fasce di età 19-40 anni (5.020) e 41-65 (4.443). Le mense toscane che erogano pasti senza glutine sono 2.817: 1.951 le mense scolastiche; 307 quelle ospedaliere; 559 quelle pubbliche.

 "La Regione è impegnata da tempo su questo fronte, per cercare di tutelare la salute delle persone con celiachia e rendere la loro vita meno difficile - dice l'assessore Stefania Saccardi - Ai celiaci vengono corrisposti i buoni per l'acquisto di alimenti senza glutine: finora nelle farmacie, ma abbiamo avviato un percorso per l'utilizzo dei buoni anche nella grande distribuzione. Facciamo una formazione specifica sulla celiachia, rivolta ai ristoratori e al personale delle mense. Il protocollo che abbiamo firmato oggi è un ulteriore passo avanti su questa strada".

Secondo il protocollo, Anci e Aic collaboreranno attivamente con le aziende sanitarie per realizzare progetti volti a facilitare l'inserimento nella vita scolastica di bambini e ragazzi celiaci, favorendo anche la partecipazione dei Comuni, in quanto responsabili del servizio di ristorazione scolastica. In particolare, le aziende sanitarie, attraverso i dipartimenti di prevenzione, metteranno a disposizione dei Comuni aderenti risorse per un totale di circa 930.000 euro, per attivare interventi specifici nelle mense scolastiche, indirizzati a: realizzare la separazione spaziale di locali/zone e attrezzature/strumenti; rinnovare o acquisire attrezzature e strumenti ad uso esclusivo (utensili, macchine per il pane, ecc.); acquistare contenitori ad uso esclusivo e correttamente etichettati e contenitori monoporzione; migliorare la corrispondenza del menu offerto ai celiaci al menu comune (integrazione del menu); implementare l'utilizzo di alimenti naturalmente privi di glutine e migliorare le caratteristiche organolettiche del pasto per i soggetti celiaci.
 


 

 
 
 
 

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