Alia raggiungerà l'autosufficienza sui rifiuti organici "dal prossimo anno. A fine 2023 entreranno in esercizio l'impianto di Montespertoli, visto che il cantiere è ben avviato, e quello di Albe, la società che abbiamo insieme alla Belvedere e che gestisce Peccioli al 50%". Insieme "garantiranno la totale autosufficienza sull'organico, che rappresenta il 30% della frazione raccolta. Sarà quindi un passo importante". Lo sottolinea il presidente di Alia, Nicola Ciolini, presentando il piano industriali della partecipata 2022-2031. "Sui tempi che prevediamo per chiudere il ciclo, ovvero la realizzazione dell'impianto previsto a Empoli con tecnologia 'waste to chemicals'", quella che permette di estrarre dai rifiuti carbonio e idrogeno, "si parla di cinque, sei anni. Tre anni servono per costruirlo e poi c'è la parte autorizzativa". Secondo il piano decennale, quindi, la differenziata passerà in maniera progressiva dal 67,4% del 2021 al 74,5% del 2031. Sul fronte impiantistico, si spiega, l'ammodernamento degli impianti per il trattamento meccanico-biologico (tmb) di Case Passerini e Paronese consentiranno di lavorare "il 100% dei rifiuti indifferenziati non riciclabili". Inoltre l'introduzione di due impianti di selezione dei rifiuti nei due tmb, "garantirà l'ulteriore recupero di 20.000 tonnellate l'anno di plastiche e metalli".

Entrando nei dettagli, i nuovi impianti di biodigestione anaerobica di Montespertoli e Albe, attualmente in fase di costruzione, e la realizzazione dei distretti circolari (waste to chemicals) "consentiranno il recupero del 100% della frazione organica da raccolta differenziata e dei rifiuti residui non riciclabili, producendo energia e prodotti chimici da immettere sul mercato", si spiega. Il biodigestore di Montespertoli, realizzato grazie a un investimento di 55 milioni, tratterà 165.000 tonnellate l'anno, mentre il resto di quanto raccolto sarà trattato da Albe (che avrà una potenzialità 105.000 tonnellate l'anno per un investimento di 56 milioni). "I due impianti complessivamente produrranno 20 milioni di metri cubi l'anno di biometano a partire dal 2024". Alia, quindi, mette nel mirino un impianto per il recupero della carta che tratterà 50.000 tonnellate l'anno per un investimento di 12,5 milioni. Uno per dedicato al tessile, che avrà una capacità di trattamento di 34.000 tonnellate l'anno e richiede un investimento di 19 milioni. Si parla, inoltre, di una struttura per il recupero dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (i cosidetti Raee), in cui verranno trattati 25.000 tonnellate l'anno di materiali per un investimento di 20,5 milioni. Sempre per il settore è previsto uno specifico impianto per il recupero dei materiali di pregio che compongono le schede Raee: per farlo Alia mette in pista 15 milioni per 1.000 tonnellate l'anno di lavorato. Sul fronte dei ricavi, l'attuazione del piano industriale prevede una crescita annua dei ricavi dell'8% tra il 2021 ed il 2026 e del 2% tra il 2026 ed il 2031. L'Ebitda a piano è previsto in aumento ad un tasso medio annuo del +33% tra il 2021 ed il 2026 e del +3% nel periodo 2026-2031. Gli investimenti previsti nell'arco di sviluppo del piano ammontano complessivamente a 1,1 miliardi. Per il finanziamento della prima tranche 2022-24 "è stata già perfezionata lo scorso aprile un'importante operazione di finanza strutturata pari a 225 milioni, articolata in una linea capex da 135 milioni di euro che ha seguito l'emissione, avvenuta a febbraio, di un prestito obbligazionario quotato di 90 milioni". "Alia si candida a diventare la principale infrastruttura della sostenibilità toscana. Puntiamo a focalizzare le nostre attività al recupero di materia, investendo nella catena del valore dei rifiuti. Un sistema interconnesso di raccolta, trattamento e smaltimento che solo integrato può raggiungere il massimo recupero di materia possibile. Tante risorse finanziarie ed umane per fare della Toscana la regione più sostenibile d'Europa", sottolinea l'Ad di Alia, Alberto Irace. (Agenzia Dire)