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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Adotta un olivo": ecco il progetto per recuperare gli oliveti abbandonati

Iniziativa lanciata da start-up fondata da giovane pistoiese e presentata allo stand Slow Food Toscana al Salone del Gusto di Torino

Adotta un olivo e ricevi a casa l’olio di Leonardo da Vinci. Un progetto a cavallo tra riscoperta della storia, tutela dell’ambiente e valorizzazione della biodiversità olivicola, promosso da Ager Oliva e presentato presso lo stand di Slow Food Toscana a “Terra Madre”, il Salone nazionale del gusto di Slow Food in corso a Torino.

“In Toscana – ha ricordato Tommaso Dami, giovane pistoiese fondatore della start-up Ager Oliva e ideatore del progetto - ci sono quattro milioni di olivi abbandonati che potrebbero tornare a nuova vita. Con un piccolo contributo annuo chi lo vorrà adotterà un olivo che permetterà di recuperare territorio e paesaggio, creare posti di lavoro nella filiera e recuperare la biodiversità. Chi aderirà al progetto riceverà inoltre un litro di olio EVO di alta qualità proveniente da un oliveto nei pressi della casa natale di Leonardo Da Vinci recuperato dopo 10 anni di abbandono”, ha concluso Dami.

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Ad oggi il progetto conta tremila adozioni di olivi, con prospettive positive per il futuro, anche grazie alle sinergie con altri soggetti tra cui Slow Food Toscana e Terra Madre.

“L’olivocultura è una delle produzioni simbolo della Toscana per qualità e la più importante per estensione territoriale, più dei vigneti - racconta Lamberto Tosi referente Terra Madre Olive Toscana SFT - Inoltre il CNR ha rilevato altri circa 50 cultivar che andranno ad arricchire il parterre delle già 180 varietà presenti in Toscana”.

Una biodiversità quella  legata all’olivocultura da salvaguardare e proteggere anche in futuro. 

“L’olio merita maggiore rispetto per la sua qualità, per le sue funzioni nutritive e per il ruolo svolto dall’olivo nel contrasto al dissesto idrogeologico. Per farlo occorre lavorare sull’educazione al consumo e far comprendere che la provenienza e la qualità di un olio sono criteri da tenere in considerazione, come e più che con il vino”, ha aggiunto Gianrico responsabile Slow Food Toscana.

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