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Classifica Censis delle università italiane: Firenze cede una posizione e scende dal podio

L'ateneo del capoluogo si ritrova quarto in classifica, 'tallonato' da Pisa

Siena

Anche quest’anno, infine, è l’Università di Trento a guidare la classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), con un punteggio complessivo pari a 97,3. È l’incremento di 16 punti dell’indicatore internazionalizzazione a garantire all’ateneo il mantenimento della posizione di vertice, a fronte delle riduzioni riportate da tutte le altre famiglie di indicatori. Con un punteggio complessivo di 94 punti, l’Università di Siena scala una posizione e si colloca al secondo posto, scavalcando l’Università di Sassari che retrocede in terza a pari merito con l’Università di Udine che guadagna tre posizioni, grazie soprattutto ai 18 punti guadagnati per l’indicatore comunicazione e servizi  digitali. Entrambe raggiungono un punteggio  complessivo pari a 92,8.

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Immatricolazioni, crollo scampato

Il  sistema universitario nazionale che lo scorso anno, riorganizzando le attività e rimodulando la didattica, ha contrastato l’onda d’urto dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19, vede nel complesso rafforzata la propria attrattività nei confronti dei giovani diciannovenni che, al completamento dell’istruzione secondaria, decidono di proseguire il proprio percorso di studi. Nell’anno accademico 2020-2021, infatti, la temuta contrazione delle nuove iscrizioni non è avvenuta, probabilmente grazie anche alle misure previste dal Decreto Rilancio 2020, tra cui si annoverano stanziamenti addizionali per il diritto allo studio, l’allargamento della no tax area e la riduzione delle tasse per gli studenti dei nuclei familiari appartenenti alle fasce Isee più basse.

Screenshot 2021-07-20 at 16-37-20 Classifica Censis delle Università 2021-2022_0 pdf-2

Misure emergenziali che hanno contrastato il paventato crollo delle immatricolazioni ma che devono trovare, sostiene iò Censis, una loro "continuità in articolati interventi di lungo periodo per rimuovere le iniquità strutturali che condizionano l’accesso alla formazione universitaria in Italia".

Università di Firenze: al via le immatricolazioni

"È auspicabile pertanto che gli stanziamenti previsti nel Pnrr segnino un punto di flesso nelle politiche per il diritto allo studio nel nostro Paese, penultimo in Europa (dopo l’Italia, solo la Romania) per numero di giovani di 25-34 anni di età in possesso di un titolo di istruzione terziaria (solo il 28,9% nel 2020 a fronte di una media Ue 27 del 40,5%)" aggiunge il Censis. La crescita delle immatricolazioni del 4,4% registrata per l’a.a. 2020-2021 conferma e irrobustisce un andamento positivo che si ripete oramai da sette anni a questa parte. Il tasso di immatricolazione, calcolato sulla popolazione diciannovenne, ha così raggiunto quota 56,8%. 

Screenshot 2021-07-20 at 16-37-40 Classifica Censis delle Università 2021-2022_0 pdf-2

L'università è donna

La scelta universitaria è sempre più una scelta al femminile, certifica il Censis. Nel 2020, a fronte di un tasso di immatricolazione maschile pari a 48,5%, quello femminile è stato del 65,7%. Le immatricolazioni femminili hanno registrato una variazione annua del  5,3%, superiore di 2 punti percentuali all’incremento di quelle maschili (+3,3% di maschi immatricolati rispetto all’anno precedente). Sotto il profilo territoriale, le immatricolazioni sono aumentate soprattutto nelle regioni del Centro (+7,7%) e del Sud (+5,0%) rispetto a quelle settentrionali (+2,0% nel Nord-Ovest e +3,2% nel Nord-Est). I percorsi di studio dell’area Economica-Giuridica-Sociale sono quelli che attraggono la quota maggioritaria di immatricolati (il 34,0%), seguiti dai percorsi Stem (Science, Technology, Engineering&Mathematics), scelti dal 29,9% dei nuovi iscritti. Accolgono, infine, quote di studenti sotto la soglia del 20%  l’area  disciplinare Sanitaria e Agro-Veterinaria (16,3%) e Artistica-Letteraria-Insegnamento (19,8%). Quest’ultima, col  77,7% di studentesse immatricolate, è l’area disciplinare con il tasso di femminilizzazione più elevato. All’opposto, nell’area disciplinare Stem, l’universo femminile è rappresentato da una quota che, pur incrementandosi di anno in anno, resta ancora minoritaria (il 39,4%).


 

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