Zubin Mehta al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con "Carmen"
Dopo quasi tre mesi di programmazione sinfonica e lirica volge alla conclusione anche il Festival di Carnevale del Maggio dedicato al mito di Faust e a Goethe, secondo dei due ‘Festival satelliti’ che dallo scorso autunno ci hanno accompagnato fino a ora, a poche settimane dall’avvio dell’85esimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Il titolo operistico messo in cartellone è la celeberrima Carmen, di Georges Bizet. Al Maggio viene rappresentata nell’allestimento dell’Opernhaus di Zurigo, poi visto anche al Regio di Torino firmato dalla regia di Matthias Hartmann; sul podio della Sala Grande, alla testa del Coro, dell’Orchestra e del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio il direttore emerito a vita Zubin Mehta.
Nella compagnia di canto, nel ruolo della protagonista Carmen, Clémentine Margaine; al suo fianco nel ruolo di Don Josè Francesco Meli; Valentina Naforni?? è Micaëla e Mattia Olivieri interpreta Escamillo. Un nutrito gruppo di talenti ed ex talenti dell’Accademia del Maggio dà corpo al resto del cast, con Lodovico Filippo Ravizza nel ruolo di Moralès; Volodymyr Morozov come Zuniga; William Hernandez è Dancaïre; Oronzo D’Urso e Lorenzo Martelli (nelle recite dell'11, 14 e 16/04) interpretano Le Remendado mentre Aitana Sanz Pérez e Xeni Tziouvaras sono rispettivamente Frasquita e Mercédès. Chiudono l’ensemble Stefano Mascalchi come Lillas Pastia; Nicolò Ayroldi come Un Bohémien e Amanda Ferri nel ruolo di Une marchande d'oranges.
L’assistente alla regia è Claudia Blersch, le scene sono curate da Volker Hintermeier, i costumi da Su Bühler e le luci da Valerio Tiberi.
Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini, maestro del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.
Altre quattro le recite in programma: il 6, l’11 e il 14 aprile alle ore 20 e il 16 aprile alle ore 15:30.
Prima di ogni recita, continuano le presentazioni al pubblico degli spettacoli tenute da Katiuscia Manetta, Maddalena Bonechi e Marco Cosci: le guide per Carmen si tengono nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima dell’inizio dello spettacolo. Venerdì 24 marzo alle ore 17.30, nel Foyer della Sala Grande, per il ciclo “Prima le parole, poi la musica”, il musicologo Maurizio Modugno presenta l’opera al pubblico.
L’opera:
Carmen debuttò il 3 marzo 1875 all’Opéra-Comique di Parigi. Fu l’ultima fatica di George Bizet, che pochi mesi dopo il debutto morirà in circostanze misteriose deluso dall’insuccesso ottenuto dall’opera. Quello che oggi all’unanimità è riconosciuto come il capolavoro assoluto del maestro francese, all’epoca della prima rappresentazione non fu invece apprezzato né tantomeno compreso dal pubblico parigino che rimase scandalizzato dal crudo realismo della vicenda trattata e dai suoi protagonisti, assai lontani dai canoni tradizionali. Carmen racconta infatti una storia di amore violento e morboso che i librettisti Henri Meilhac e Ludovic Halévy trassero dall’omonima novella di Prosper Mérimée. L’opera venne accusata di volgarità a causa della protagonista Carmen, una zingara sensuale e volitiva che vive i suoi amori con estrema libertà e senza remore. Di lei si innamora perdutamente Don José che al suo fianco si trasforma gradualmente da amante appassionato a brutale assassino. Una vicenda torbida e popolata di personaggi loschi e poco rassicuranti dunque, ma con una veste musicale di fattura raffinatissima che destò l'ammirazione, tra gli altri, di numerosi compositori come Brahms, Wagner e ?ajkovskij.