"Tragedia festosa": commedia in un atto unico
Il Centro di Teatro Internazionale vi invita alla rassegna " SPAZIO GRAVITAZIONALE" presso lo SPAZIO CTI TEATRO con
"TRAGEDIA FESTOSA"
commedia ispirata all'opera di J.Cocteau IL BELL'INDIFFERENTE con Tiziana Fusco e Samuele Batistoni
Regia di Olga Melnik
19 gennaio ore 21.00
20 gennaio ore 21.00
21 gennaio ore 20.00 con cena su prenotazione
22 gennaio ore 16.00
Inedita, surreale messinscena de “Il bell’indifferente” di J. Cocteau, autore celebre per aver esplorato l’universo dell’amore femminile. Due attori storici del CTI danno vita a un gioco brillante: un ironico e toccante dialogo a senso unico per penetrare il fragile equilibrio di una donna che vive accanto a un uomo bello, famoso...e amato da tutti.
Dopo lo spettacolo del sabato, 21/01 sarà cena su prenotazione
Info & prenotazioni
tel. 347 5572347
Ingresso solo spettacolo : 10 euro; ridotto (bambini ) - 8 euro
Costo della serata (spettacolo+cena) - 20 euro
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Lo spettacolo: "Quando sprofondiamo in fondo all'abisso della disperazione, se scaviamo ancora, là troviamo lo humor..."
A. Camus Si muove in bilico su un’altalena questa “Tragedia Festosa”, alla ricerca di un equilibrio tra ironia e disperazione, tra cose dette e non dette, tra la dipendenza e l’indifferenza. In una casa che sembra più un ufficio oggetti (e ricordi) smarriti vedremo una nottata di capodanno trasformarsi dall’attesa di una romantica cenetta a due in una battaglia di nervi tra un uomo e una donna.
Lei, disfatta nell’attesa di un uomo che le faccia rivivere passioni ormai spente e che dia un senso ad una vita scialba, gioca le carte ora della seduzione, ora del servilismo, e nella ricerca di mantenere accanto a se il suo amante lo minaccerà perfino di suicidarsi. Ma l'uomo che lei ha atteso e sul quale ha riposto tante aspettative non arriverà… Ne arriverà uno come tanti, che sembra portare tanti doni come Babbo Natale, ma che sotto la barba è munito di “faccia a schiaffi” e cinismo. Un uomo che non ha bisogno nemmeno di usare parole cercando scuse o facendo promesse … tanto lei farà tutto da sola! Nella battaglia lui gioca il sapersi desiderato contrapposto al suo “non desiderare” e quindi alla sua in scalfibile indifferenza. L’equilibrio è per forza di cose sbilanciato … La fine la possiamo intuire guardando nel quotidiano di chi ci sta intorno o perfino nel nostro vissuto. Ma allora perché raccontare ancora una volta una storia come questa? La chiave sta nella lettura umoristica che la regia e gli attori danno a questa pièce. L’angoscia dell’abbandono e della solitudine sono coperte da un velo di ironia. Quasi a suggerire che la miglior cura è ridere di se stessi, dei propri difetti e delle proprie manie. Lavoro interessante e molto ben costruito e vissuto. Entrambi gli attori catturano il pubblico usando un mix di grande fascino, mestiere e complicità.
-Premio per Migliore Attore al Festival a Castelfranco di Sotto ;
-Premio per Migliore Regia al Festival “Città di Firenze”