Dialoghi spuri in 4 atti alla Sartoria Teatrale Fiorentina
Nelle stanze della Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli gli artisti invitati da Chiara Giorgetti per il secondo atto dei Dialoghi spuri sono: Rita Mandolini, Margherita Labbe, Virgilio Vecchio e la performer Carolina Amoretti.
Dopo l'esperienza di Perezivanie. Il lavoro dell'artista su se stesso, l'attenzione con i Dialoghi spuri in 4 atti si sposta sull'aspetto della comunicazione verbale, sulle caratteristiche psichiche e sulle modalità comportamentali dell'uomo. Attese, finzioni, cose futili, oggetti misteriosi e pregiatissimi, i misteri della memoria, i racconti e le pause, le zone d'ombra, i gesti e movimenti per rappresentare una parte di sé autentica o falsata sono alcuni indizi dai quali si muove la ricerca dei diversi artisti. La parola spurio [dal lat. spurius, di origine etrusca] si riferisce ad un'opera non autentica, attribuita falsamente o erroneamente, non originale e/o non riconosciuta come propria dall'autore, il riferimento è a qualcosa la cui natura non è ben definita, ma rimaneggiata, di un'opera d'arte si dice infatti spuria quando non appartenente all'autore a cui viene attribuita.
Ciascun artista diventa protagonista e "autore" di una stanza mettendosi alla prova con gli spazi della sartoria teatrale. L'idea è quella di suscitare nello spettatore la sensazione di avere davanti a sé il mondo intimo e personale dell'autore, una stanza emotiva che ha probabilmente tratti comuni con quella stessa stanza in cui lui stesso è rinchiuso, una 'stanza dell'oppressione' di pinteriana memoria ma che al contempo è stanza delle meraviglie, dell'ascolto, della comunicazione e/o dell'incomunicabilità.
La Sartoria Teatrale Fiorentina, situata in piazza Duomo a Firenze, si occupa di costumi teatrali fin dal 1860 ed è la più antica della città. Possiede circa 3000 costumi di varie fogge ed epoche ed una piccola collezione di pezzi originali che vanno da un copri bustino del '700 fino ad abiti degli anni '60 del '900, conservati in grandi armadi dell'800. Di particolare rilievo tra gli altri i lavori realizzati con vari costumisti di fama tra cui Ezio Frigerio e Lorenzo Ghiglia. Qui sono stati realizzati anche i costumi di scena per il corpo di ballo e l'étoile Carla Fracci per il Teatro Comunale di Firenze e i costumi firmati da Elena Mannini, per l'Orlando Furioso di Luca Ronconi, con Edmonda Aldini, Paola Gasman e la giovanissima Ottavia Piccolo, opera pluripremiata e apprezzata in tutto il mondo che portò il regista alla ribalta internazionale del Festival di Spoleto nel 1969. Nel 2005 la Sartoria è stata acquistata dal costumista Massimo Poli che è riuscito a riportare l'azienda ai massimi livelli, rinforzando i rapporti ormai sopiti con la città, forte della sua esperienza professionale maturata anche con produzioni legate a registi acclamati come, tra gli altri, Lindsay Kemp e Misha Van Hoecke.
Le artiste Rita Mandolini e Margherita Labbe occuperanno rispettivamente le stanze numero 1 e 3, mentre nella stanza 2 ci saranno la performer Carolina Amoretti e l'artista Virgilio Vecchio, con le luci di Umberto Foddis.
Rita Mandolini presenta un'installazione in cui un lago immaginario sembra voler dare un'altra possibilità ai fantasmi tragici evocati dai costumi di personaggi come Madame Butterfly, Carmen, Tosca, Manon, Ofelia, uno specchio d'acqua/utero dove spogliarsi del destino che da altri è stato loro assegnato. Gli spettatori saranno quindi invitati ad entrare, calpestando e camminando sulle acque del "lago", nella stanza allestita con abiti e forme in legno per la realizzazione di cappelli. Un video e un ventaglio realizzato dall'artista completano il "lago della rinascita e rigenerazione".
Margherita Labbe presenta 2 installazioni, la prima Tanatocenosi: spazi fossili, è un lavoro nato dall'osservazione di aggregati fossili esposti in un museo di storia naturale. L'insieme dà l'idea di un gioco labirintico, in cui non si riesce a isolare la singola forma, a isolare la "specie". Il riferimento è alle aggregazioni di "fossili" di oggetti e spazi del quotidiano, in particolare quelli che caratterizzano i nostri processi di comunicazione (in veloce obsolescenza), rifiuti di difficile riciclo. L'altro lavoro, Verbi equinoziali, dal verso di una poesia di Luigi Ballerini tratta dalla raccolta Il terzo gode (Marsilio, 1994), è un'installazione di impronte in carta artigianale e vassoi in poliuretano espanso. I "verbi equinoziali" di Labbe sono gli opposti speculari uno matrice dell'altro, distanti ma "legati da una distanza".
Virgilio Vecchio presenta con la performer Carolina Amoretti 3 movimenti un'azione coreografica costruita su tre episodi sonori elaborati tra il 2013 ed il 2014. Il primo basato su un massiccio rumore bianco attraversato da un ticchettìo cronometrico si conclude con un lento decrescendo. Il secondo episodio emerge inaspettatamente nitido e cristallino con il suono di un metallofono di cui vengono valorizzate le peculiari risonanze. Il momento conclusivo è basato sul dialogo tra una viola ed un insieme percussivo giocato in gran parte sul registro basso. Nella prima parte la successione delle armoniche si snoda in suoni liquidi ed impalpabili secondo passaggi microtonali. Nella parte conclusiva, invece, il lavoro dell'arco diventa sempre più sforzato e dopo essersi concesso un breve respiro riprende con ancora maggiore incisività per poi decrescere lentamente fino ad estinguersi.
Evento sabato 28 marzo ore 18
349 8343014
Sede:
Sartoria Teatrale Fiorentina , Piazza Duomo 2, Firenze www.sartoriateatralefiorentina.it