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Fiesole: il premio Oscar Asghar Farhādi in Toscana

Il regista iraniano ha visitato gli Uffizi e l’area archeologica del Teatro Romano di Fiesole

Il regista iraniano Asghar Farhādi, premio Oscar per Una separazione e per Il cliente, è arrivato a Firenze per ricevere il Premio Fiesole ai Maestri del cinema. Al regista, inoltre, è stata dedicata la monografia “Le verità nascoste” a cura di Simone Emiliani con i contributi dei soci del Sncci, per le Edizioni ETS di Pisa.

Il cineasta iraniano è stato accolto da Massimo Tria, direttore artistico del Premio Fiesole ai Maestri del cinema. “Durante la conversazione – ha raccontato Tria - sono risuonati i nomi di Abbas Kiarostami o Federico Fellini fra gli amori condivisi e fra i grandi del passato che sono amati sia a Teheran che nel nostro paese”. “Il Maestro - ha raccontato il direttore artistico – si è soffermato più nel dettaglio riguardo i suoi amori cinematografici italiani, fra un Ladri di biciclette e altri classici del neorealismo, per arrivare ai più recenti capolavori del suo amico Paolo Sorrentino o di Matteo Garrone”. “Ho ricordato al maestro – ha inoltre spiegato Tria - che non lontano da questi luoghi il regista Abbas Kiarostami ha girato il suo Copia conforme (fra Arezzo e Lucignano), invitando Farhādi a tornare presto per poter visitare anche questi luoghi che uniscono l’Italia al grande cinema iraniano”.

Il regista ha poi visitato l’area archeologica del Teatro Romano di Fiesole con Silvia Borsotti del Comune di Fiesole e poi si è recato al Museo degli Uffizi, dove sotto gli auspici del direttore Eike Schmidt Asghar Farhādi ha potuto ammirare per la prima volta opere che lo avevano attirato e ispirato già in passato: il Tondo Doni di Michelangelo, le tele di Leonardo, La primavera del Botticelli, e soprattutto una delle opere che più hanno colpito l’immaginazione del Maestro, La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello. Il Maestro è rimasto poi stupito dalla “illuminazione dal basso” delle opere dell’olandese Gherardo delle Notti (Gerrit van Honthorst), dichiarando che proprio da simili opere e da questi tagli di luce ha preso ispirazione per il suo film spagnolo “Tutti lo sanno”.

Tra le curiosità il regista ha potuto degustare un ottimo pranzo in una trattoria di San Lorenzo in compagnia del critico Gabriele Rizza, per molti anni direttore del Premio Fiesole. “Questo ha permesso agli ospiti – ha spiegato Massimo Tria, direttore del Premio Fiesole ai Maestri del cinema - di godere di tutti gli aspetti dell’ospitalità toscana, con una conversazione sui futuri progetti del regista iraniano (chissà, forse in Italia…) e sui  precedenti autori che hanno ricevuto il Premio (da Mario Martone a Harold Pinter) e un’ultima puntata in una libreria del centro, dove alcuni DVD di classici italiani sono stati consegnati in dono a Farhādi: da Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi (che il maestro non conosceva) ad alcune copie di capolavori che ha dichiarato di adorare che ma rivedrà con piacere, come il viscontiano La morte a Venezia”.

Ospite di Villa San Michele a Belmond Hotel, il regista iraniano ha notato – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori - con piacere che sia il luogo incantevolmente accogliente che la meravigliosa vista su Firenze gli facevano venire in mente una parola che noi usiamo in tutto l’occidente, ma che in realtà ha proprio origini nel suo paese: paradiso (attraverso il persiano pairidaēza).

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