"Humankind”, mostra a ingresso libero allo spazio 79rosso
Inaugura il 14 dicembre alle 18,30 la mostra "Humankind" di Dalila Chessa, visitabile fino al 23 dicembre. Per l'occasione allo spazio 79rosso ci sarà un accompagnamento musicale a cura di un quintetto di ottoni formato dai musicisti del “Maggio Musicale Fiorentino”.
Curata dalla storica dell'arte Sara Filippi, la mostra sarà visitabile fino al 23 dicembre. Appuntamento allo spazio 79rosso in via dei Serragli, che domenica 20 dicembre ospiterà anche il finissage dell'esposizione.
Ci sono le forme, i colori e i segni; sono gli elementi comuni, i mezzi d’artista. Poi c’è un sentire, simile a un desiderio, quello è sempre dannatamente unico e personale. Nel lavoro di Dalila Chessa, le emozioni impastate di giallo, di viola e di terra, raccontano un percorso preciso e lucido, distinguono nettamente la sua personalità, il suo istinto per la materia e la sua propensione al racconto.
L’osservazione del mondo, le sue dinamiche naturali e sociali sono come un fil rouge che raccorda i diversi momenti del suo lavoro. Lavoro che oggi racconta di spazi che pretendono rappresentazione e di esseri viventi che si incontrano; uguali, senza categorie e distinzioni. Questa è la strada dell’equilibrio, la strada che porta al momento perfetto in cui l’idea di un uomo-umano che si riappropria del suo atavico legame con la natura, prende forma e lo fa in maniera prepotente e spontanea nello stesso momento.
Nelle tele di Dalila è interessante l’uso del colore che lei pare sempre dover domare, perché non diventi protagonista del racconto ma rimanga un mezzo, come il segno, il graffio o la forma. Un mezzo dal carattere fondamentale e perentorio che ha la stessa forza incisiva di quei volti nei volti dove l’uso del collage, con l’immagine del volto dell’artista stessa, rappresenta un ulteriore tentativo di creare un legame di comprensione tra l’artista, l’opera e il pubblico.
Questi scorci d’interni, dove ci sono animali come uomini e uomini come umani sono il palcoscenico di un messaggio che vuole portare a una riflessione proprio sulla sostanza dell’umanità. È equa l’essenza della vita nei dipinti di Dalila Chessa, un mondo umano e animale sostanziale, come se non ci fosse un essere superiore a un altro o un genere migliore di un altro. Non ci sono paragoni ne giudizi, c’è un’unica intensa emotività.
"Humankind" racconta di spazi che pretendono rappresentazione e di esseri viventi che si incontrano; uguali, senza categorie, genere o distinzione. Nelle tele c’è una riflessione sull’essenzialità delle cose, su ciò che davvero è importante e allo stesso tempo c’è la negazione delle certezze legate alle convenzioni sociali. Un genere umano altro, forse possibile.
Dalila Chessa nasce nella campagna della Maremma toscana, dove vive fino all’età di 18 anni. Figlia d’arte, cresce con gli occhi spalancati su un mondo altro dove la creatività è una condizione dell’essere, un istinto naturale, genetico. Si diploma al Liceo Artistico di Grosseto e si trasferisce a Firenze, dove si laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti. Si perfeziona con il corso di Fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni.
Da sempre curiosa e affascinata dal mondo del fare, della manualità artigiana, si è dedicata per molti anni alla ceramica nell’attività di famiglia. Alla Meridiana Ceramic School, sotto la guida di Carolyn Genders inizia a sperimentare nuove tecniche nell’ambito della ceramica affiancando la ricerca sul colore a quella sulla materia e segue quindi il corso per tornitore alla Scuola di Ceramica di Montelupo Fiorentino. La sua esperienza spazia dal campo della scenografia a quello della pittura. Lavora come decoratrice di interni, pittrice e ceramista. Vive e lavora a Firenze.