Giottolandia. Quando la natura imita l'arte
I colori e i disegni che la natura ha dipinto sulle pietre di fiumi e mare maremmani si ammirano nella mostra a "La Specola". Roberto Mari ha scoperto e raccolto in circa trenta anni di ricerca appassionata sulle spiagge giotte sui greti di fiumi e torrenti della Maremma questi bellissimi reperti dai colori sgargianti che paiono opere di arte contemporanea e sono invece stati prodotti dal lavorio meraviglioso e incessante della natura.
I "giottoli" sono fatti di un materiale semplice, il calcare, ma assumono grande preziosità e contemporaneità nello sfoggio di disegni e colori multiformi e gli "artisti" sono le terre maremmane. Proprio in onore al grande pittore trecentesco toscano Giotto queste pietre sono chiamate "giottoli", ma la scienza ci dice anche che la loro storia geologica risale a cento milioni di anni fa, quando, dopo le collisioni dei continenti africano ed euro-asiatico ed i conseguenti sconvolgimenti tellurici, i detriti sono alla fine diventati ciottoli e pietre raggiungendo le coste. I loro colori e trame di linee sono il frutto di ossidazioni dovute alla presenza nella zona della Maremma tosco-laziale di acque idrotermali. Un tale splendore si ritrova solo nella pietra paesina, il più celebre esempio di pietra che sembra dipinta dall'essere umano.