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Esce il libro di Domenico Rosa: "Fiume Dannunziana.Tra irredentismo e fantasia"

Esce il libro del giornalista Domenico Rosa intitolato 'Fiume Dannunziana. Tra irredentismo e fantasia'

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

402798_4392549855967_1284364035_n-2Domenico Rosa, 'FIUME DANNUNZIANA. TRA IRREDENTISMO E FANTASIA'. Patria e anarchia, ordine e ribellione, e in piu', un futurista concetto di 'vita festa' cioe' di vita improvvisata, fantastica, disorganica e soprattutto lieta: cosi', a pochi mesi dal 150/o della nascita del poeta-soldato Gabriele d'Annunzio, nato a Pescara il 12 marzo 1863, ripercorre l'impresa di Fiume nel volume ''Fiume Dannunziana. Tra irredentismo e fantasia'' di Domenico Rosa, studioso e giornalista di origine abruzzese ma fiorentino d'adozione. Il comandante Gabriele D'Annunzio occupo' Fiume il 12 settembre 1919 alla testa di un gruppo di disertori e si pose al governo della citta' per quasi 16 mesi sfidando le regole della politica internazionale e divenendo una spina nel fianco del governo italiano. Fiume diventera' luogo di un nuovo mondo, contraddittorio e affascinante, dove si troveranno e convivranno anime diverse nel nome di una questione fiumana apertasi subito dopo la prima guerra mondiale.

Un mese prima di entrare in guerra, nell'aprile del 1915, l'Italia firmava il patto di Londra che le garantiva una serie di acquisizioni territoriali ma non includeva Fiume. Affacciata sull'Adriatico, formata per buona parte da popolazione italiana, Fiume voleva sfruttare il diritto di autodeterminazione dei popoli emanato da Wilson per annettersi alla Madrepatria ma non le fu permesso. Delusione e frustrazione dei fiumani motivarono l'iniziativa di D'Annunzio e in questo saggio di Rosa si colgono varie sfumature dell'impresa dannunziana, un inno al ribellismo che spazio' dall'irredentismo all'arditismo passando per i movimenti culturali fino al suo ultimo atto, la Carta del Carnaro. A Fiume non mancarono novita' politico-sociali sullo sfondo di un diffuso italianismo, ossia la volonta' di difesa di interessi nazionali la cui influenza si fara' sentire oltre le tradizionali divisioni politiche, contagiando anche gruppi della sinistra rivoluzionaria al punto che ci sara' tra movimento nazionalista e sindacalismo rivoluzionario uno scambio di idee, di simpatia e di uomini. (ED. ECLETTICA, PP 157, 14 EURO)
 

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