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Iniziativa del CNDDU per la giornata internazionale della Madre Terra 2023

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Il 22 aprile si celebra la Giornata Internazionale della Madre Terra, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione A/RES/63/278. Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani partecipa alla ricorrenza per cogliere l’opportunità di sensibilizzare gli studenti sulle sfide per il benessere del pianeta e di tutta la vita che ospita, per promuovere l'armonia con la natura e la Terra e per motivare i giovani alla ricerca di un equilibrio tra i propri bisogni economici, quelli sociali e ambientali. La programmazione dell’Educazione civica, per la parte improntata alla Costituzione e agli obbiettivi dell’Agenda 2030, costituisce veicolo di diffusione della cultura bioeconomica e fondamentale strumento di educazione alla sostenibilità per la realizzazione di una economia che funzioni sia per le persone che per il pianeta. Il padre dell’economia ecologica o bioeconomia, Nicholas Georgescu-Roegen, sosteneva che qualsiasi scienza che si occupi del futuro dell'uomo, come la scienza economica, deve tener conto della ineluttabilità delle leggi della fisica ed in particolare del secondo principio della termodinamica, secondo il quale a qualsiasi processo economico che produce merci materiali diminuisce la disponibilità di energia nel futuro e quindi la possibilità futura di produrre altre merci e cose materiali. Il focus per la Giornata Internazionale della Madre Terra 2023 è il tema "Armonia con la Natura e la Biodiversità: Contributi dell'Economia Ecologica e del Diritto incentrato sulla Terra" per approfondire come l’economia ecologica ed il diritto interagiscano nel contesto dello sviluppo sostenibile. Invero, in campo economico e giuridico si fanno strada dei principi nuovi, i così detti “principi ecogiuridici”, caratterizzati dalla forza impositiva del diritto e dall’attenzione per la scienza ecologica, nella visione di una tutela integrata dell’ambiente che passa dal dialogo e dalla integrazione del diritto ambientale e dell’ecologia. Si tratta di principi che trasformano le consapevolezze acquisite in campo scientifico in regole giuridiche. Tra essi troviamo quello di non-regressione della tutela ambientale, di resilienza, di integrità ecologica, di proporzionalità ecologica e di restauro ecopaesaggistico. Con la tutela costituzionale dell’ambiente, dell’ecosistema, della biodiversità e degli animali sancita dal novellato art. 9, il nostro ordinamento ha assunto una nuova inderogabile connotazione alla quale devono adeguarsi tutta la normativa e le politiche pubbliche, nonché i comportamenti dei privati e delle imprese nel rispetto del vincolo verso le future generazioni. Negli ordinamenti giuridici si fa strada la protezione dell’ambiente e della Terra come obbiettivo intrinseco in ogni scelta legislativa e amministrativa. Tutti gli investimenti e le riforme proposti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ad esempio, sono stati valutati dalle amministrazioni titolari considerando i criteri DNSH (Do No Significant Harm) per la valutazione di conformità al principio di non arrecare danno significativo all’ambiente. Ma tanta è la strada ancora da percorrere. Stupisce, invero, l’inserimento da parte della Commissione Europea della produzione di energia dal nucleare e dal gas nel progetto di atto della Tassonomia verde europea degli investimenti sostenibili. La tassonomia europea è una classificazione degli investimenti ritenuti sostenibili in Europa dal punto di vista ambientale, atta a informare gli investitori dei settori con attività economiche green che danno un contributo sostanziale agli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. La sua istituzione tende ad incentivare la finanza verde che investe in quei progetti che si dimostrano effettivamente virtuosi e green ed a sostenere le imprese nel loro sviluppo sostenibile. Per la giornata, la proposta educativa del CNDDU è indirizzata agli studenti della scuola secondaria di secondo grado ed è quella di leggere il progetto di regolamento delegato - Ares(2023)2481554 e scrivere un commento da inviare alla Commissione Europea attraverso la pagina preposta al recepimento dei commenti alla bozza della Tassonomia, aperta fino al 3 maggio 2023 ( https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13237-Investimenti-sostenibili-tassonomia-ambientale-dellUE_it). Sollecitare la partecipazione degli studenti al dialogo con le istituzioni per manifestare il proprio pensiero diventa occasione di sviluppo delle competenze chiave in materia di cittadinanza ed in particolare della capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale. Prof.ssa Veronica Radici CNDDU

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