Giornate Fai di primavera: tornano le visite guidate nei luoghi più belli d'Italia. Dove andare in Toscana
Le Giornate FAI compiono Trenta Primavere e mostrano il loro più autentico e profondo spirito civico ed educativo. In Toscana sono molti i luoghi che apriranno in via straordinaria. Anche a Firenze le Giornate Fai hanno in programma l'apertura di luoghi inediti e dal grande fascino.
In programma, in tutta Italia, visite a contributo libero in oltre 700 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 400 città. dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”. dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”.
A questo link tutti i luoghi aperti in Toscana. Ricordiamo che è consigliabile prenotare le visite.
Cosa visitare a Firenze in occasione delle Giornate Fai di Primavera
In provincia di Firenze
- Campi Bisenzio, Museo delle Officine Galileo
Il Museo dedicato alla storia degli strumenti ottici ad alta precisione, è organizzato per settori tecnologici: la meccanica di precisione, la fotografia, la meccanica pesante, l'idraulica e la radaristica. Si possono ammirare gli antenati di molti oggetti moderni: dai radar ai visori ottici, dagli strumenti per applicazioni spaziali agli apparecchi avionici, e piccoli oggetti curiosi, come macchine fotografiche d'inizio secolo, generatori per l'illuminazione delle carrozze e binocoli da teatro. Una sorta di macchina del tempo, dove sono esposti i progressi della scienza e della tecnica dell'ultimo secolo e mezzo. Vi è custodito anche un orologio astronomico a pendolo, donato dall'Osservatorio Ximeniano di Firenze. L'orologio fu realizzato nel 1884 dalle allora Officine Galileo, e per anni fu utilizzato per sincronizzare tutti gli altri orologi presenti nell'Osservatorio. La sede è in un cascinale di proprietà di fronte allo stabilimento della Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale di Campi Bisenzio. L'azienda, oggi proprietà del gruppo Leonardo, ha una ricca biblioteca che conserva oltre 4.500 testi e numerosi periodici relativi alla meccanica, all'ottica, alla tecnologia del vuoto, all'ingegneria militare e all'informatica.
Orari
Sabato: 09:00 - 16:30
Note: Turni di visita ogni 45 minuti, gruppi di massimo 10 persone. Ultimo ingresso 16.15.
Domenica: 09:00 - 16:30
Note: Turni di visita ogni 45 minuti, gruppi di massimo 10 persone. Ultimo ingresso 16.15.
- Fiesole, Badia Fiesolana
Il complesso non consente attualmente visite al pubblico, se non a seguito di specifiche richieste motivate e debitamente autorizzate dalla Direzione: la Chiesa, essendo regolarmente officiata, è invece accessibile per le funzioni principali legate al culto (la gestione dell'accesso è a cura del Capitolo di Fiesole). La visita avrà un taglio storico-artistico, e si articolerà all'interno delle varie componenti del monastero e della Chiesa di S. Bartolomeo. Avremo la possibilità di ripercorrere la storia secolare della Badia Fiesolana sin dagli albori attraverso gli ambienti più caratteristici e significativi: il grande e spazioso tempio in stile rinascimentale con pianta a croce latina, il magnifico Refettorio con il pulpito quattrocentesco e l'affresco di Giovanni da San Giovanni raffigurante Cristo nutrito dagli angeli, autentico capolavoro della pittura fiorentina secentesca, l'imponente Sala Capitolare con le iscrizioni celebrative dedicate a Cosimo il Vecchio, l'elegante chiostro michelozziano e infine il loggiato prospicente la vista mozzafiato sulla città di Firenze. L'itinerario previsto ci permetterà poi di spaziare fino quasi alla contemporaneità, con la visita del Teatro novecentesco, realizzato per gli studenti del collegio gestito dai Padri Scolopi, e uno sguardo (esterno) sulla moderna biblioteca del prestigioso ateneo europeo, degna erede del celebrato polo accademico voluto da Cosimo per la promozione della cultura umanistica. In questi tempi di pandemia vale anche la pena ricordare una curiosità legata alla storia della Badia: nel 1520 i vasti ambienti del monastero vennero infatti adibiti a ospizio per la quarantena dei malati incurabili dell'epidemia di sifilide scoppiata a Firenze proprio in quell'anno. Gli eventuali posti ancora disponibili saranno riservati eccezionalmente agli iscritti FAI o a chi si iscrive al FAI in loco. Informazioni presso il banco FAI d'accoglienza.
Orari
Sabato: 09:30 - 18:30
Domenica: 09:30 - 18:30.
- Vaglia, Villa di Olmo: Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito
La sede di norma non fruibile dal pubblico ma aperta solo su appuntamento per gli studiosi sarà eccezionalmente visitabile nelle Giornate FAI. Verrà resa accessibile la villa e si potrà ammirare la collezione De Vito (poco conosciuta e in parte mai stata esposta) che si caratterizza nell'ambito del collezionismo privato per essere una delle più rappresentative del Seicento napoletano, ospitando opere di Battistello Caracciolo, Jusepe de Ribera, Massimo Stanzione, il Maestro dell'Annuncio ai pastori, Bernardo Cavallino, Aniello Falcone, Mattia Preti, Luca Giordano, per citare solo i principali. Alle circa sessanta tele si aggiunge anche un nucleo di opere dei maggiori artisti del genere della Natura morta, che a Napoli ebbe un fiorente sviluppo, con opere di Luca Forte, dei Recco, di Paolo Porpora e dei Ruoppolo. Sabato e Domenica alle ore 10-12-15-17 Non essendo possibile parcheggiare in prossimità della Fondazione, è necessario lasciare la macchina in località Olmo - Vetta alle Croci e raggiungere a piedi la villa De Vito percorrendo la Strada Provinciale della Casa Al Vento (circa 700 metri a partire dal Pratone dell'Olmo, bivio Olmo-Quattro Strade sulla via Faentina).La visita prevede un tratto nel parco circostante la villa e pertanto si consigliano scarpe adeguate.La visita non è accessibile ai disabili.
Orari
Sabato: 10:00 - 17:00
Domenica: 10:00 - 17:00
Attenzione: Non essendo possibile parcheggiare in prossimità della Fondazione, è necessario lasciare la macchina in località Olmo - Vetta alle Croci e raggiungere a piedi la villa De Vito percorrendo la Strada Provinciale della Casa Al Vento (circa 700 metri a partire dal “Pratone dell’Olmo”, bivio Olmo-Quattro Strade sulla via Faentina).La visita prevede un tratto nel parco circostante la villa e pertanto si consigliano scarpe adeguate.La visita non è accessibile ai disabili.
A Firenze
- Fondazione Mello, Studio d'arte le Colonne
La Fondazione Mello ha sede nel primo tratto di Borgo Pinti, strada di antica origine, che si dipartiva verso Fiesole dalla postierla detta degli Antelminelli nella penultima cerchia di mura, in corrispondenza della volta di San Piero. Inglobata nel perimetro cittadino dalla cinta muraria arnolfiana, mantenne il suo toponimo di incerta derivazione – alcune ipotesi la riconducono alla presenza del monastero delle Repentite o Ripintite –, ma il suo aspetto mutò nel tempo e le proprietà dei religiosi lasciarono il posto, a partire dalla seconda metà del Quattrocento, a importanti palazzi signorili.
Orari
Sabato: 10:00 - 17:30
Domenica: 10:00 - 17:30
- Palazzo Buontalenti, ex corte d'appello
Questa visita è riservata agli iscritti Fai: è possibile prenotarsi online solo sottoscrivendo la tessera e anche in loco sarà possibile partecipare alal visita, in caso di non iscrizione al Fai, iscrivendosi in loco.
Palazzo Buontalenti non è normalmente accessibile al pubblico, essendo la sede di una istituzione accademica internazionale (School of Transnational Governance, EUI).Il percorso di visita si articolerà all'interno di un'area, che sarà a breve oggetto di un intervento di recupero, comprendente: l'aula del tribunale e gli spazi di servizio della ex Corte d'Appello; il cortile interno nel quale si affaccia il nucleo architettonico cinquecentesco del Casino Mediceo, progettato da Bernardo Buontalenti per volere del granduca Francesco I; la Cappellina di San Giuseppe affrescata da Filippo Tarchiani nel 1622 con Storie della vita di San Giuseppe, prima vera testimonianza dell'interesse di Firenze e dei Medici per questo santo.Si passerà successivamente all'area restaurata (il complesso architettonico comprende una superficie di circa 20.000 mq, di cui attualmente ne risultano accessibili 1.700) che consentirà ai visitatori di ammirare soprattutto il celebre ciclo di affreschi secenteschi eseguiti sulle volte del piano terra del palazzo, nell'ala nord, commissionati nel 1621 dal cardinale Carlo de' Medici.Le sale appartenenti al ciclo attualmente visitabili sono quattro (su cinque), ognuna dedicata ad uno dei granduchi di Toscana succedutisi sino a Cosimo II (Cosimo I, Francesco I, Ferdinando I e appunto Cosimo II, al quale fu destinata una ulteriore sala tuttora in corso di restauro). Gli affreschi rappresentano un compendio della miglior produzione artistica fiorentina di inizio Seicento, eseguiti con dovizia di particolari e ricchi di riferimenti alla contemporaneità e alle conquiste dei quattro granduchi sia in ambito militare che artistico-culturale: la visita permetterà ai visitatori di ripercorrere le imprese e i fasti della dinastia medicea, evidenziando al contempo le differenze di carattere e personalità tra i vari membri della famiglia assurti al trono granducale. La numerosa squadra di pittori e aiuti coinvolta nella fucina artistica del Casino si inserisce di diritto nella tradizione mecenatizia della casata fiorentina, volta a coinvolgere il maggior numero di artisti disponibili sulla piazza locale.Lo stato di conservazione delle pitture è pressoché integro, e ciò è dovuto al fatto che, prima dell'ultimo restauro avvenuto tra il 2019 e il 2021, gli affreschi non hanno subito precedenti interventi di rilievo: è necessario tener presente che, fatta eccezione per gli anni in cui il palazzo fu trasformato in residenza signorile di Don Antonio e del Cardinale Carlo de' Medici, gli ambienti sono stati quasi esclusivamente utilizzati con finalità lavorative e non abitative.Vale la pena ricordare anche il fatto che il Casino, oltre ad ospitare le Fonderie Medicee tra il 1574 e il 1582 (quando fu deciso il loro trasferimento agli Uffizi), fu per volontà di Ferdinando I adibito a sede temporanea dell'Opificio delle Pietre Dure, istituito per disciplinare le molte maestranze impiegate nella lavorazione delle pietre semi preziose.Il ciclo pittorico del Casino Mediceo celebra la genealogia maschile il cardinale Carlo de' Medici, qualificandosi come l'esaltazione più vasta e dettagliata della storia medicea dopo quella realizzata da Vasari a Palazzo Vecchio.
Orari
Sabato: 13:30 - 18:30
Domenica: 09:00 - 18:30
Gli eventuali posti ancora disponibili saranno riservati eccezionalmente agli iscritti FAI o a chi si iscrive al FAI in loco.
- Villa Medicea di Careggi
Villa Medicea di Careggi a Firenze è appartenente al patrimonio della Regione Toscana. Celata allo sguardo del passante da un romantico boschetto ottocentesco, la villa di Careggi si trova in viale Pieraccini, nei pressi del complesso ospedaliero omonimo, fra verdi colli, sfiorati a occidente dal torrente Terzolle e circondati a levante dalle colline di Montughi e della Lastra e alle spalle dal Poggio di Monterivecchi. La posizione privilegiata di questa contrada, territorio campestre, ma agevolmente raggiungibile dalla città, la rese, fin dal XIV secolo, il luogo ideale per la costruzione di palazzi di campagna e case da signore, destinati alle maggiori famiglie fiorentine che vi potevano godere momenti di riposo e di otium senza allontanarsi troppo dai propri affari
Orari
Sabato: 09:30 - 18:00
Domenica: 09:30 - 18:00.
Alcuni dei luoghi aperti nel resto della Toscana
Arezzo
Fab Lab Alterini, tipico esempio di modello di azienda a conduzione familiare aretina da oltre 80 anni, si presenta come una sorta di museo vivente, rivolto alla cultura del lavoro e del sapere industriale legato al ferro e ai metalli.
Museo dell’oro UNOAERRE, primo museo italiano dedicato all'oreficeria, nato per non disperdere la memoria storica di questa antica arte e l'esperienza di una azienda che ha segnato la storia della città di Arezzo, e non solo.
Palazzo Lambardi Sugar, antica dimora patrizia dove lo store Sugar, tra pareti affrescate e soffitti decorati, tra un antico camino vasariano e le testimonianze musive di una antica domus romana, è stato eletto uno dei tre negozi più belli al mondo.
Grosseto
Scansano, centro di antiche origini, si colloca su una dorsale collinare che costituisce lo spartiacque tra i fiumi Ombrone e Albegna. Per la sua posizione privilegiata, a metà strada fra il mare ed il Monte Amiata, è stata considerata fin dall'antichità luogo salubre e di villeggiatura, al punto che il Granduca Leopoldo II la scelse per la cosiddetta "Estatatura", che consisteva nel trasferimento estivo degli uffici del Comune di Grosseto, capoluogo della provincia maremmana, a Scansano, dove gli impiegati e le loro famiglie potevano sfuggire ai rischi della malaria. Luogo di eccellenza della produzione del vino fin dai tempi degli etruschi oggi noto come Morellino di Scansano.
Livorno
Villa Mussio, situata a Campiglia Marittima, risale a metà del 1800. E’ stata voluta dall'Avvocato Luigi Mussio ed è stata ideata e costruita dall'Architetto Cesare Spighi che la eresse, per volontà del Proprietario, con l'intento di realizzare una dimora sontuosa ma ad uso familiare.?? Villa Mussio ha ospitato per molti anni il noto pittore-xilografo Professore Carlo Guarnieri, stimato e apprezzato dal mondo dell’arte.
Lucca
Podere Lovolio, a Massarosa, una vera e propria oasi di natura, incastonata tra le colline e la zona lacustre del Lago di Massaciuccoli, arricchito da opere d’arte ispirate alla natura stessa. Un luogo di meditazione dove l’amore per l’arte, la natura e gli animali si incontrano.
Tereglio, a Coreglia Antelminelli. Nel III-II secolo a.C. la montagna di Tereglio risulta abitata da tribù liguri. Ignote? Sono però le vicende del paese dalla sua fondazione fino al 1287. Degni d'attenzione sono le zone medievali del Fortino e di porta Mezzana, i portali cinquecenteschi, casa Noccorini, la Dogana e casa Giannini, che ripetutamente ospitò nel secolo scorso, al tempo della costruzione della via di Foce da Giovo, la duchessa Maria Luisa di Borbone, letterati e scienziati insigni, e Casa La Penna, che segna legame imprescindibile tra Pia Pera e Tereglio. ?Eccezionale, infine, la chiesa parrocchiale, per la struttura e le opere d'arte che conserva.
Massa
Cava Romana di Fossacava, La cava romana documentabile più grande in Italia: il sito archeologico che ha permesso di riportare alla luce la cava romana di Fossacava, uno splendido anfiteatro scolpito dall'uomo tra il I° sec. a.C. e il IV° sec. d.C. è situato lungo la strada comunale per Colonnata in località Tarnone. Un vero e proprio Museo a cielo aperto, unico in tutta la Toscana.
Pisa
Archivio Storico Diocesano, dotato di 1200 metri lineari di scaffalatura compatte e a muro. La documentazione conservata, sia cartacea che in pergamena, è particolarmente consistente e si può datare dal 720 fino alla prima metà del secolo scorso. Potremo osservare registri, filze e pergamene di notevole importanza e valore databili da inizio VIII secolo, prodotte da varie istituzioni ecclesiastiche della diocesi. Tra i documenti che saranno presentati: l’Atto di Battesimo di Galileo Galilei, l’Atto di Battesimo di Giovanni Battista Tempesti e di altri personaggi nati a Pisa a partire dal 1457.
Pistoia
Villa Pagnozzi, attuale sede dell'Ente Camposampiero, nasce nel 1946 con l'intento di accogliere ed aiutare ragazzi e giovani adolescenti rimasti orfani a causa della guerra. L'Istituto della Provvidenza Camposampiero prende il nome da Giuseppe Camposampiero, docente del Liceo Forteguerri. Il giovane professore, prima della prematura morte a seguito del primo bombardamento aereo della città, assisteva i ragazzi e le famiglie povere del quartiere. La cappella Pagnozzi è un piccolo gioiello del Seicento.
Villa Rospigliosi di Spicchio, a Lamporecchio: un sogno di un Papa. La villa, realizzata per il papa Clemente IX (Pistoia, 27 gennaio 1600 - Roma, 9 dicembre 1669) e la sua famiglia Rospigliosi, fa parte delle proprietà che questi signori pistoiesi, provenienti da Nord, possedevano nei comuni di Lamporecchio e di Larciano. Nel tempo, Spicchio fu trasformata da podere agricolo con casa padronale e bosco di caccia annesso in grande villa signorile con cappella privata. Papa Clemente non fece mai in tempo ad abitarvi perché morì l'anno stesso in cui iniziarono i lavori. Importante occasione per visitare il complesso della Villa Rospigliosi di Spicchio, la proprietà infatti ha affidato al FAI l'apertura al pubblico.
Prato
Villa Medicea di Poggio a Caiano, dove fra le altre cose, eccezionalmente sarà aperta la limonaia, meravigliosa opera del Poccianti che ospita le innumerevoli piante dei limoni care ai Medici.
Villa Aldobrandini –Banchieri – Rospigliosi, abitazione privata di cui si visiteranno alcuni ambienti. Nel corpo di fabbrica più antico si potrà ammirare una collezione di arte contemporanea ed assistere ad una performance in diretta. Fra i narratori Claudio Seghi Rospigliosi, proprietario della Villa.
Siena
Palazzo Bichi Ruspoli, sconosciuto ai più, sulla centralissima via Banchi di Sopra, antica via Francigena, si affaccia il palazzo Bichi Ruspoli, sede attualmente della Società degli Industriali di Siena. Il palazzo presenta caratteristiche peculiari, come l'uso nella facciata principale dell'arenaria, e racchiude importanti vicende storiche, legate alle più importanti famiglie senesi a partire dal Medioevo.
Simignano, un borgo da scoprire. A pochi chilometri da Siena, nel territorio del comune di Sovicille, tra boschi di castagni e allevamenti della preziosa cinta senese sorge il piccolo borgo di Simignano. Qui si potranno ammirare in anteprima gli affreschi attribuiti recentemente a Pietro di Ruffolo.