Torna Fosca in Tepidarium, ma con un nome nuovo e un ricco programma di eventi
Fosca in Tepidario, giunto alla sesta edizione e dedicato alle arti del contemporaneo ha cambiato nome FIT – 2020 e non si svolgerà solo nel Tepidarium del Roster, andando a abitare principalmente il giardino dell’Orticoltura, ma anche altri parchi e luoghi cittadini. Tre giorni di lezioni e incontri pubblici (lectio), laboratori e workshop (ludus), performance e spettacoli dal vivo (visio) che attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea indagano i temi del pubblico e privato, contaminazione e condivisione, luogo, tempo e spazio.
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria prenotazioni@fosca.eu. Per informazioni scrivere a info@fosca.eu.
Dai laboratori di danza al concerto per uccelli, dal laboratorio teatrale al trekking urbano alla scoperta dei murales di Firenze. Il programma con tutti gli eventi.
L'organizzazione descrive così la sesta edizione di Fosca in Tepidario (anche se il nome è cambiato): "La sesta edizione di Fosca in Tepidario è il primo evento pubblico che organizziamo dopo l’emergenza sanitaria. Come tutta la comunità di cui facciamo parte, pensando anche a scelte coraggiose fatte da altri festival, abbiamo sentito necessario stare dentro a un cambiamento e iniziare a costruire una nuova visione proprio partendo dalla programmazione di FIT – 2020.
Quello che è accaduto – e che sta ancora accadendo – ha messo in evidenza tutta la fragilità del sistema culturale del nostro paese. Una fragilità già evidente, presente e condizionante.
Il desiderio è quello di costruire spazio per incontri e dare valore alle relazioni con artisti, operatori culturali, pubblico, cittadinanza. Desideriamo che la visione non sia solo fruizione ma gesto condiviso: abbiamo immaginato per questo momenti di confronto, piccoli accadimenti, performance che assottigliano la distanza tra operatori, pubblico e artisti.
Sentiamo il bisogno di esserci in maniera diversa e provare a gettare semi di un rinnovamento, usando la frattura della pandemia per costruire.
Sarà un festival di piccoli eventi, perché pensiamo che i cambiamenti vanno a passo lento, hanno bisogno di spazio per essere coltivati, hanno bisogno di tempo per radicarsi ed esistere e che le relazioni nascono là dove c’è il tempo di guardarsi".