Don Juan in Soho al teatro Puccini
Al teatro Puccini il 3, 4 e 5 febbraio andrà in scena il Don Juan in Soho, un adattamento del “Dom Juan ou Le Festin de pierre” di Molière (Don Giovanni o il convitato di pietra) che l’autore britannico Patrick Marber ha realizzato nel 2006 — e poi rimaneggiato nel 2016 — portandolo in scena al Wyndham's Theatre di Londra.
Protagonista, l’attore scozzese David Tennant, noto al grande pubblico per serie di successo come Doctor who, Broadchurch, Jessica Jones, ma soprattutto per il ruolo nel quarto episodio della saga di Harry Potter. Patrick Marber è un autore di successo cinquantacinquenne piuttosto fuori dal comune (ha ricevuto diversi premi teatrali e una nomination agli Oscar), ha al suo attivo circa una decina di testi, scritti dal 1995 fino ai giorni nostri. La caratteristica principale dei suoi lavori è quella di innestare con grande disinvoltura il linguaggio comico-cabarettistico in strutture e personaggi mutuati da testi più o meno classici. È il caso di Don Juan in Soho, in cui Marber rispettando la struttura del Don Giovanni di Molière, o per meglio dire, ritagliandone il calco, lo trasferisce nella realtà della Londra di oggi e di un preciso nonché famigerato quartiere del West End: Soho, la zona a luci rosse!
Questo teatro naturale fa da scenario alle vicende di DJ, il nostro Don Giovanni, che incarnando molti degli archetipi del maschio contemporaneo medio, un fascinoso antieroe, una figura moralmente deprecabile e ambigua finisce però col risultare straordinariamente unico nella sua potente radicalità, nel suo essere estremo, punk. In altre parole, l’attualità e la forza del personaggio disegnato da Marber stanno nella sua capacità di vivere fino in fondo ciò che gli altri recitano male. Vale a dire, che molti oggi nella società del divismo di massa e dell’ostentazione a ogni costo, vogliono fare i Don Giovanni, ma pochi, riescono ad esserlo veramente e pochissimi ne accettano fino in fondo le conseguenze.