Mors et Resurrectio all'Oratorio di Sant'Omobono
Quando
Dal 03/06/2015
al 03/06/2015
21:15
Prezzo
Gratis
"Oh Dio, dammi la forza di sconfiggermi" [L. van Beethoven]
Beethoven: Sonata per violino e pianoforte n. 4 in la minore, op. 23 Presto Andante scherzoso, più Allegretto (la maggiore) Allegro molto Beethoven: Sonata per violino e pianoforte n. 5 in fa maggiore, op. 24 "La Primavera" Allegro Adagio molto espressivo (si bemolle maggiore) Scherzo. Allegro molto Rondò. Allegro ma non troppo E' evidente il riferimento alla morte e alla risurrezione di Gesù, il Cristo. L'esperienza di questo evento - centrale nella vita dell'umanità - ha fatto scaturire un fiume di gioie, di grazie e di interrogativi che ancora oggi non sono sopiti né placati. Il tentativo che si intende percorrere e proporre si inserisce in questo contesto di ricerca e di relazione: - ricerca di qualcosa che va oltre la nostra esperienza terrena; - relazione tra questo evento e alcune delle pagine più affascinanti del genio di Bonn. L'anelito dell'uomo ad una dimensione "altra" è sempre inscritto nel suo spirito. La proposta è per tutti e - insieme - abbiamo pensato di offrirla tramite i doni che abbiamo ricevuto e desideriamo condividerla con ogni uomo che è in ricerca. Don Maurizio e Don Carlo Opus 23 Sonata in la minore, per pianoforte e violino, op. 23, dedicata al conte Moritz von Fries, 1800-1801, pubblicata a Vienna, Mollo, ottobre 1801. GA. n. Il manoscritto originale è perduto. Gli abbozzi si trovano nel quaderno Landsberg. Nella edizione sopra indicata questa sonata figurava, insieme con la successiva in fa maggiore (oggi op. 24), in una unica op. 23 intitolata: Deux Sonates pour le Piano-Forte avec un violon, composées et dediées à Monsieur le Comte Maurice de Fries, ecc. La separazione in due diversi numeri d'opera avvenne posteriormente. Il Presto è d'una certa monotona malinconia nell'insistenza del modo minore e delle forme ritmiche, che la vivacità del movimento non riesce a dissipare. Un momento distensivo è dato dalla parte iniziale dello sviluppo, con la melodia in legato del violino sul basso formato dalle prime due battute del tema. Il secondo tempo prelude lontanamente per qualche aspetto all'Allegretto schermando dell' Ottava Sinfonia, e per certi leggeri intrecci contrappuntistici s'avvicina ai congeneri della Prima Sinfonia e del Quartetto op. 18 n. 4. Fra gli intermezzi dell'Allegro finale (che per il carattere del ritornello ci riporta nell'atmosfera del primo tempo) spicca il terzo costituito da una di quelle larghe figurazioni a tipo corale di cui abbiamo visto già l'introduzione, ad esempio, nei finali del Settimino e della Sonata patetica, e particolarmente vicina per l'ampiezza e lo svolgimento all'episodio corrispondente del finale del Quartetto op. 18 n. 5 ; ripetuta poi anche in forma abbreviata nella coda. Lo Schering trova l'ispirazione di quest'opera in alcuni episodi di Ervino ed Elniira di Goethe (prima redazione del 1775 in forma di dramma con canto e parti dialogate): Primo tempo: Elmira è triste perché a causa del suo freddo contegno l'amato Ervino l'ha lasciata andando in paese straniero. Il vecchio familiare Bernardo, parlandole di Ervino, suscita in lei desideri e rimpianti - Secondo tempo: La canzone della violetta: Ein Veiìchen auf der Wiese stand - Terzo tempo. Ervino in paese lontano, lavorando nel suo giardino e contemplando una pianta di rose appassite, ripensa nostalgicamente all'amata. Opus 24 Sonata in fa maggiore per pianoforte e violino, op. 24, dedicata al conte Moritz von Fries, 1800-1801, pubblicata a Vienna, Mollo, ottobre 1801. GA. n. Il manoscritto originale dei primi tre tempi si trova nella National Bibliothek di Vienna, gli abbozzi nel quaderno Landsberg. La Sonata, incominciata e finita poco dopo la precedente, fu in origine, come si è detto, pubblicata insieme con essa in unico numero d'opera e con unica dedica. Ebbe subito, e mantiene ancora oggi, una notorietà maggiore. La denominazione - non originale - di Sonata della primavera le deriva forse dalla quieta dolcezza del primo tema dell' Allegro iniziale e dall'ascesa di luce che se ne libera ad un tratto con il passaggio al secondo tema : elemento questo - contrariamente alla prassi più comune - di primaria importanza, formale ed espressiva, in tutto lo sviluppo. L'Adagio è una pura pagina contemplativa di melodia accompagnata, che può avvicinarsi, per qualche rispetto, alla corrispondente della Quarta Sinfonia. Nello Schermo domina l'animazione di una figura ritmica che Beethoven riprenderà ed amplierà, molti anni dopo, nel secondo tempo del Trio in si bemolle maggiore op. 97. Il Rondò finale - che ricorda, per lo spunto del ritornello, una frase dell'aria Non più di fiori della mozartiana Clemenza di Tito - ha un andamento di piacevole noncuranza, a cui gli intermezzi danno di volta in volta un carattere più impegnativo. Anche di questa Sonata lo Schering trova il motivo determinante in un altro dramma cantato-recitato di Goethe del 1776 : Claudina di Villabella, di cui Beethoven aveva già musicato un'aria (n. 28b). Primo tempo, coro di omaggio di contadini che portano a Claudina doni e fiori - Secondo tempo. Claudina contempla il mazzo di fiori che le ha dato Pedro, e che vale per lei più di tutti gli altri doni - Terzo tempo: duetto scherzoso fra Claudina e Pedro - Quarto tempo : canto delle due contadine Camilla e Sibilla che si avvicinano, loro incontro con Claudina, cortese commiato; le contadine, rimaste sole, canzonano gli atteggiamenti e le parole di Claudina e ne dicono male. Affettuoso addio di Claudina e Pedro, messo in canzonatura egualmente dalle due contadine.
Don Maurizio Tagliaferri Violino
Don Carlo Josè Seno Pianoforte