Ensemble Alraune all'Oratorio di Sant'Omobono
Ognuno di noi ha di fronte un orizzonte, che i confini non possono fermare.
Alessandro Scarlatti (1660-1725): Concerto in La minore per flauto Giovanni Bononcini (1670-1747): Duetto "Luci barbare spietate" George Friderich Handel: Cantata "Figlio d'alte speranze" HWV 113 George Friederich Handel (1685-1759): Cantata a due "Amarilli vezzosa" detta 'Il duello amoroso', HWV82 Antonio Vivaldi (1678-1741): Cantata "Pianti, sospiri e dimandar mercede" Agostino Steffani (1655-1728): Sonata da Camera n.2 a tre con basso continuo L'Italia è stata più volte una terra da cui si emigrava per trovare maggiore fortuna.
La più famosa e ricordata emigrazione dall'Italia è quella avvenuta tra la fine dell'Ottocento e la Seconda Guerra Mondiale, quando a causa della pressione demografica 14 milioni di italiani cercarono fortuna in America, sia al Sud che al Nord.
Ma pure nel Dopoguerra l'Italia conobbe una fuga di lavoratori verso altri paesi europei, prevalentemente Svizzera e Germania.
Nella seconda decade del nostro secolo nuovamente giovani italiani, stavolta per lo più altamente qualificati e con livello di studio prevalentemente universitario, stanno riversandosi verso altri paesi, come Germania, Inghilterra, Spagna, Brasile.
Ma anche dopo il Rinascimento, quando la scoperta dell'America e la possibilità della circumnavigazione rese il Mar Mediterraneo e i paesi confinanti meno strategici dal punto di vista commerciale, l'Italia vide un lento e progressivo impoverimento del proprio tessuto sociale. Cosicchè mentre l'Italia rimaneva meta dei giovani (come George Friederich Handel) che volevano imparare il mestiere della musica, artisti e musicisti italiani, richiestissimi all'estero, si mossero per viaggi lunghi, faticosi, avventurosi, per cercare soddisfazioni artistiche e fortuna finanziaria.
In questo concerto vengono presentati alcuni dei compositori che, per periodi più o meno lunghi, risiedettero all'estero. Tra questi compositori non poteva mancare Bononcini, colui che portò a Londra l'Opera Italiana e che, in eterna lotta con Handel, prevalse nettamente sul secondo diventando il compositore più stimato all'epoca, anche se poi, dopo il suo viaggio a Parigi e Vienna, le nuove mode e tendenze musicali condussero Bononcini ad una povertà assoluta.
Carla Babelegoto, mezzosoprano
Jacopo Facchini, controtenore
Clarice Curradi, violino
Stefano Zanobini, violino
Hildegard Kuen, viola
Augusto Gasbarri, violoncello
Giulia Breschi, flauto, fagotto e controfagotto
Mario Sollazzo, cembalo
Jadran Duncumb, tiorba e liuto