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Checco Zalone torna a teatro: tra la prima imitazione di Putin e del "sano maschilismo"

Dopo 11 anni il comico torna a teatro con un nuovo spettacolo: un mix tra Ted talks, canzoni, musica e imitazioni

Da Firenze partirà ufficialmente il tour di Amore + Iva, il nuovo spettacolo di Checco Zalone. Da questa sera, 8 novembre, fino al 12 novembre l'appuntamento è al Pala Wanny che per la prima volta accoglie uno show e non un evento sportivo.

Amore + Iva è lo spettacolo che riporta Checco Zalone sui palchi dei teatri italiani dopo ben 11 anni. Nonostante il nome con le tasse non ha nulla a che fare. Ma quindi perché questo titolo? "Perché l'amore ha molti prezzi, ad esempio su OnlyFans... No, dai. Mi ha ispirato una frase di John Lennon The love you take, is equal to the love you make".

In circa un'ora e cinquanta di show, che lo porterà in tutta Italia e anche in Svizzera, Zalone toccherà alcuni temi caldi dell'attualità come l'immigrazione e la guerra. Alcuni sketch sono nati prendendo ispirazione da esperienze personali, come ad esempio "la vicenda di una signora che a febbraio voleva adottare una famiglia ucraina, ma era disperata perché erano finite... Erano rimaste solo quelle siriane". Ma sul palco porterà anche "la storia di adozione di una famiglia arcobaleno che vuole adottare un bambino in un orfanotrofio di Predappio, come andrà a finire per il bambino di Predappio? Deciderà di rimanere con loro?". Ma anche un "Vladimir Putin inedito che parla un miscuglio di dialetti tra il bitontino e il fasanese che assomiglia moltissimo al russo". 

Checco Zalone a Firenze: biglietti e orari

Maschilismo e Giorgia Meloni

Immancabile poi il tema delle donne che Zalone ammette tratterà in maniera maschilista: "Parlerò di donne ma con una parte di sano maschilismo, perché abbiamo al governo una donna e il pubblico apprezza tantissimo".

Nessun commento sul nuovo governo, per la prima volta guidato da una donna, Giorgia Meloni, Checco Zalone si limita ad affermare di non aver seguito molto le elezioni e di aver visto poco la "tv perché preparavo lo spettacolo. Posso dire però che di Giorgia Meloni mi ha colpito positivamente la capacità di comunicazione". Ecco poi la frecciata al governo Meloni che spera abbia dei risvolti comici importanti: "Quando Berlusconi era in auge ha dato da mangiare a tantissimi, spero che ci sia un nuovo Berlusconi... Insomma, mi aspetto tanto tanto da questo governo". 

Immigrazione e guerra: "Tocco temi scottanti perché non temo le critiche"

Sarà uno spettacolo alla Checco Zalone e, in conferenza stampa, lui lo definisce come una "serie di conferenze, tipo Ted talks, in cui parlo di adozioni, diritti civili, tra momenti pungenti e temi scottanti, perché non temo le polemiche: la mia voglia di stuzzicare è rimasta e anzi me le aspetto le polemiche seguite anche dalle stroncature".

La comicità sempre più spesso deve fare i conti con il politically correct e, più in generale, con la sensibilità degli spettatori. Checco sui social è molto presente, pur non avendo profili propri, gli spezzoni dei suoi film e dei suoi spettacoli si trovano in rete e hanno milioni di visualizzazioni. Neanche lui, quindi, può esimersi dal giudizio degli utenti e in merito a ciò ha confidato che dall'inizio della sua carriera si è pentito solo una volta, quando imitò Misseri, lì "forse ho sbagliato, era eccessiva. Da lì ho imparato a limitarmi, tracciando una linea di confine tra ciò che è simpatico e ciò che è inopportuno". Nel suo spettacolo, che ha già venduto 100mila biglietti, Checco Zalone tocca anche il tema dei migranti "o meglio il tema dell’integrazione, affrontato dal punto di vista di Mendel, il padre della genetica: l'accoglienza come unione dei genomi". 

Essendo un grande amante della musica ci saranno omaggi a Mina e Adriano Celentano, per i quali ha scritto la canzone "L’arteriosclerosi" nella quale "i due si rinnovano ogni giorno il loro amore perché non si riconoscono: gliel’ho proposta, ma non l’hanno voluta cantare", ironizza. Parlando di amore saranno citate anche alcune famose coppie vip, ma Zalone non ha voluto sbilanciarsi. 

"Io vorrei essere Bollani, sono un pianista mancato. Qualcuno mi dice che forse dovrei lasciar perdere le caz*ate che faccio e pensare solo alla musica - continua Luca -. Nello spettacolo mi sono anche dovuto autocensurare, avevo immaginato il dj Kalashnikov: faceva ridere, ma riguardandolo era pericoloso e io tengo famiglia".

Fonte: da Today

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