"Brevissime", lezioni di storia delle arti al Cenacolo di Sant'Apollonia
P?rima lezione di Enrico Morteo, architetto, critico e storico dell'architettura e del design. In questa prima parte di "AL CENTRO DEL MONDO: IL TAVOLO E LA SEDIA" Morteo ci guida alla scoperta del design italiano tra gli anni '30 e gli anni '70 in:
"La forma della tecnica: diffidenze moderne.
Franco Albini: la seggiola Luisa 1936-1955
Carlo Mollino: mobili in legno e compensato curvato 1935-1960
Ettore Sottsass: il sistema Olivetti Synthesis 45 1968-72"
Rispetto all’evoluzione culturale ed economica di Paesi come Francia, Inghilterra o Germania, l’Italia si confronta con le urgenze della modernità con un certo ritardo. Ritardo dovuto a ragioni complesse, di natura sia politica che sociale. Ciò ha determinato uno scarto fra quanto di nuovo l’Europa ci andava proponendo e una certa ritrosia italica ad abbracciare senza riserve la rivoluzione del moderno. Anziché abbandonarsi alle ingenuità del futuro, la cultura italiana ha cercato di trovare nel proprio patrimonio passato ragioni e spunti per innovare e progredire. Poiché quella con la modernità non è una gara, quanto la capacità di corrispondere al mutare delle esigenze culturali e industriali della società, proviamo a ritrovare nelle cose la qualità complessa e raffinata dell’approccio italiano alle istanze del moderno.
Ripercorrendo alcuni progetti di sedie e tavoli di tre protagonisti del design italiano, Morteo cerca di far emergere la complessità di un pensiero che sempre intreccia la razionalità della tecnica con la misura della mano e dell’uomo. Un pensiero che contempla il nuovo, ma sempre implica la profondità della storia. Un pensiero capace di aggiungere anziché sottrarre, di comporre anziché di scindere, di contenere piuttosto che rinunciare.
Franco Albini, Carlo Mollino ed Ettore Sottsass, pur diversissimi, declinano nel proprio linguaggio e nel proprio pensiero la contraddittorietà della modernità italiana, riuscendo a trasformarne i limiti in una nuova ricchezza.
L?a seconda parte, che si terrà giovedì 11 maggio, sarà dedicata agli anni '60 e '70 e in particolar modo a Superstudio, Mario Bellini e Vico Magistretti.