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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Architettura inclusiva: adattare l’esistente senza trascurare il design

Quotidianità, arte, sport, indipendenza delle persone con disabilità: alla Palazzina Reale incontro conclusivo del percorso “Vengo anch’io”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

L’inclusione e l’abbattimento delle barriere architettoniche come elemento imprescindibile della progettualità architettonica, per sostenere l’indipendenza delle persone con disabilità. Si è concluso quest’oggi il percorso formativo “Vengo anch’io”, organizzato da Ordine e Fondazione Architetti di Firenze (OAF-FAF) e rivolto ad architetti, professionisti del settore e amministratori. "L'inclusione e l'abbattimento delle barriere architettoniche in ambito urbano, all’interno degli edifici pubblici e privati, negli oggetti di uso comune, sono fondamentali per favorire e semplificare il rapporto tra la persona e l’ambiente con cui si relaziona - sottolineano gli arch. Caterina Bini e Simone Scortecci, consiglieri Fondazione Architetti Firenze e referenti del progetto - Riteniamo che questo sia un tema trasversale, che va oltre il mondo dell’architettura, finalizzato a garantire elevata qualità di vita e completa integrazione, all’interno della collettività, delle categorie considerate più fragili. La Fondazione intende impegnarsi sempre di più su queste tematiche coinvolgendo professionisti, amministrazioni e cittadini in un dialogo aperto e costruttivo." “Con l’Università di Firenze ed esperienze sul territorio innovative come quella della Kimap nata dalla startup Kinoa - ricorda in videocollegamento l’Assessora all’Urbanistica del Comune di Firenze, Cecilia del Re - abbiamo posto il tema dell’architettura inclusiva come elemento importante del quadro conoscitivo del piano strutturale comunale. Linee guida che saranno al centro dello sviluppo del piano strutturale, per rendere più omogeneo il lavoro delle direzioni impegnate sul tema”. "La situazione storica attuale piena di possibilità in ambito tecnico e digitale ci impone la riflessione sulla necessità di rendere effettiva l'evoluzione culturale in materia di disabilità - sottolinea la Garante per le persone con disabilità del Comune di Siena, Monica Barbafiera - Occorre pensare alle persone che accederanno ad un luogo fin dalla ideazione di un progetto perché poi quella realizzazione culmini in una sua effettiva e concreta fruibilità accessibile: pensando a pochi si riesce a rendere accessibile a molti se non a tutti e chi meglio rende concreta un’idea se non un architetto. Il suo ruolo è fondamentale fin da primo sviluppo progettuale perché si arrivi concretizzare la quotidiana vivibilità ed accessibilità a luoghi pubblici e privati per chi ha difficoltà motoria, uditiva o visiva." “Il tema dell’inclusione e dell’abbattimento – spiega il presidente della Commissione urbanistica del Comune di Firenze Renzo Pampaloni – entrerà organicamente all’interno del prossimo strumento urbanistico (Piano Operativo) del Comune di Firenze con una modalità innovativa che oltre alla fase di rilievo vuole prevedere anche l’implementazione di un sistema dedicato al monitoraggio e di programmazione. Non più quindi un approccio statico ma dinamico in grado di seguire l’evoluzione della città”.

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