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Martedì, 16 Aprile 2024
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Europei per l’Italia: "Responsabili dei seggi concedano il voto a chiunque domenica ne faccia richiesta"

Consentire la partecipazione anche a quanti non hanno militato attivamente, o non hanno condiviso appieno le istanze del partito, o a quanti delusi da altre realtà, stiano ancora cercando il loro rappresentante, non può che aumentare i sostenitori del partito democratico alle elezioni ufficiali prossime.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Le primarie del partito democratico nascono da un "cambio delle regole" dello statuto del partito stesso, che originariamente prevedeva l'automatica proposizione del segretario quale candidato premier.
I vecchi partiti avrebbero risolto la questione internamente in un congresso. La scelta alternativa del PD, cui va il nostro plauso, è stata dettata dalla volontà di rendere "inclusivo" il processo di scelta del miglior candidato.

Se un partito sceglie di cambiare il proprio statuto e di rischiare il confronto democratico, deve tenere fede al principio che ha ispirato il primo cambio di regole, cambiando ancora se necessario.
Per questo tutte le obiezioni che si richiamano al rispetto delle regole ci sembrano deboli: non è coerente affermare che non si devono cambiare le regole, riducendo la partecipazione democratica dopo che si sono cambiate proprio per aumentarla.

Il nostro invito perché si conceda di votare anche a chi non ha potuto o voluto iscriversi al primo turno, non è un semplice desiderio, è piuttosto la giusta aspirazione di un comune cittadino che pretende il rispetto dei principi dichiarati da chi si candida a rappresentarli.
Il partito democratico ha sancito il principio che i suoi candidati devono avere una "pre-legittimazione" popolare tramite le primarie. Quanto maggiore è l'afflusso, tanto maggiore sarà la legittimazione. Del resto, consentire la partecipazione anche a quanti non hanno militato attivamente, o non hanno condiviso appieno le istanze del partito, o a quanti delusi da altre realtà, stiano ancora cercando il loro rappresentante, non può che aumentare i sostenitori del partito democratico alle elezioni ufficiali prossime.

Escluderli ora significa spingerli ad abbracciare altri ideali, primo fra tutti, l'antipolitica. Non possiamo credere che quanti si ostinano a pretendere l'ottuso rispetto delle regole, non vedano questo rischio. Non possiamo accettare che questo accada per l'ostinata difesa di un "apparato" e tramite questa dei propri privilegi di ruolo.

Il nostro movimento si batte da sempre per l'esercizio dei diritti politici e non può assistere inerme alla delusione e, spesso, allo sdegno di molti cittadini, che rischia di vanificare tutti i nostri sforzi.
Le primarie del centrosinistra sono state un enorme moto di riscossa contro l'astensione. Applicare ottusamente le regole, ne vanificherà il principio ispiratore: l'inclusione.
Per questo insistiamo, rinnovando il nostro appello a quanti, responsabili dei seggi, concedano il voto a chiunque domenica ne faccia richiesta.

Dott Diego Garassino
Europei per l'Italia

www.europeiperlitalia.it
info@europeiperlitalia.it

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