rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Novoli / Via Francesco Baracca

Via Baracca, a Novoli viaggio nella Firenze occupata

Una delle aree d'Italia con la maggior concentrazione di edifici occupati tra bilocali, palazzine, ex alberghi e banche

Via Baracca a Firenze, nella Novoli dove la grande area metropolitana dovrebbe svilupparsi ci sono quartieri popolari abitati da immigrati e disoccupati.

Quasi 100 gli sfratti soltanto nell'ultimo anno. Famiglie rimaste senza lavoro e senza casa. Famiglie, inquilini che hanno deciso di farsi giustizia da soli. Agendo nell'illegalità per una giusta causa. 
Una rivoluzione abitativa che, nel giro di tre anni, ha portato all'occupazione abusiva di 7 stabili nella sola via Baracca e traverse. Una delle zone di Firenze con la piu' alta concentrazione di occupazioni. Circa 300 persone hanno trovato un tetto. 

Albanesi, romeni e marocchini. Famiglie con bambini, che in tutta la via ammontano a quasi 60. Da sfrattati a occupanti. E' la rivoluzione dei senza casa, guidata dal leader del Movimento di lotta per la casa Lorenzo Bargellini, per molti il Che Guevara di Firenze. 
Quasi 2 mila persone hanno trovato un tetto grazie a lui e al suo gruppo: tutte occupazioni abusive di stabili dismessi da molti anni: "Troppe case senza famiglia, troppe famiglie senza casa". E così, via all'irruzione negli stabili vuoti e abbandonati.

 Gli edifici occupati si susseguono: via Baracca 18, via Baracca 29, via Baracca 48. L'ultima occupazione è di pochissimi giorni fa. Domenica scorsa trenta persone hanno fatto irruzione in una palazzina all'inizio della strada di proprietà della compagnia assicurativa Fondiaria, recentemente accorpata con Unipol. Un'occupazione simbolica per denunciare "il saccheggio del territorio" e "la speculazione edilizia dei grandi gruppi immobiliari" - ricorda l'Agenzia Dire che effettua un viaggio attraverso la periferia emarginata - accusati di "lasciare sfitti per anni i propri stabili". Una trentina di persone, tra italiani e stranieri, ha trovato posto tra queste stanze immacolate, eppure lasciate vuote da molti anni. 
Basta percorrere pochi metri lungo via Baracca e si trovano striscioni del Movimento di lotta per la casa appesi alle finestre e ai balconi. 

C'e' il piccolo bilocale che ospita una famiglia albanese (il primo ad essere occupato, tre anni fa) e un altro che ospita una famiglia marocchina. E poi l'appartamento dove hanno trovato posto tredici donne con bambini, praticamente l'unica occupazione italiana tutta al femminile. Molte di loro sono italiane. In fondo a via Baracca c'è addirittura un albergo occupato. E' l'hotel Concorde, 90 stanze dove adesso si sono insediati gli inquilini occupanti. Furiosa la proprietà dell'albergo, che ha già inviato richieste di sgombero alla Questura. Furiose anche le proprietà degli altri edifici occupati, che però erano abbandonati da tempo.

La protesta contro Piano Casa e Jobs Act

Autoriduzione dell'affitto. Sempre nell'area di via Baracca, la scorsa settimana è andata in scena una singolare iniziativa di un gruppo di residenti, un'autoriduzione di massa dell'affitto degli alloggi privati di via Castelnuovo Tedesco. Gli inquilini chiedono che gli affitti vengano equiparati ai canoni degli alloggi Erp e si sono ridotti i loro affitti che spesso arrivano a toccare quota 600/700 euro per un bilocale. Adesso non pagano più di 250 euro al mese.
 "E' impossibile pagare 600 euro di affitto quando i nostri stipendi mensili non superano le 700 euro". Voci tutte uguali quelle degli occupanti di via Baracca e dintorni. Vivono alla giornata. Tanti precari, tante badanti e tanti muratori part time. Molti cercano un lavoro, altri hanno smesso di cercarlo da tempo. E nel frattempo continua la guerra degli sfratti: decine ogni mese soltanto a Firenze. Il Movimento di lotta per la casa annuncia un'estate calda: "Agli sfratti e agli sgomberi risponderemo con nuove occupazioni".

Le risposte della politica. Per combattere l'emergenza casa, la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi lancia il piano "case popolari negli alloggi invenduti". Già assessore alla Casa e vicesindaco nel Comune di Firenze: "Abbiamo intenzione di utilizzare gli immobili privati invenduti per farli diventare case popolari attraverso accordi tra pubblico e privato. Utilizzando il patrimonio abitativo che già esiste - spiega l'attuale vicepresidente della Toscana all'Agenzia Dire - avremmo la possibilità di avere case già realizzate. Questa è una soluzione innovativa per fare prima e per mettere sul mercato nuove abitazioni. Per questo servirebbe un bando pubblico con condizioni che sarebbero emanate dal pubblico. Questo è uno dei fronti su cui stiamo lavorando".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Via Baracca, a Novoli viaggio nella Firenze occupata

FirenzeToday è in caricamento