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Doppio presidio in centro contro la vendita di Toscana Aeroporti Handling: "450 lavoratori a rischio dopo che hanno avuto 10 milioni di fondi pubblici"

La società presieduta da Carrai ha annunciato la vendita della controllata che si occupa dei servizi a terra: “Garanzie per il futuro, la politica ci tuteli”

Doppio presidio in centro, questa mattina, contro la decisione di Toscana Aeroporti, la società presieduta da Marco Carrai che gestisce gli scali di Firenze e Pisa, di vendere la controllata Toscana Aeroporti Handling, costituita nel 2018. L'annuncio è stato dato nei giorni scorsi dall'amministratore delegato Roberto Naldi.

Tramite nota stampa, dopo la comunicazione ai sindacati, la società ha fatto sapere “di aver ricevuto una proposta non vincolante di acquisto di Toscana Aeroporti Handling”, di aver “dato mandato al top management di verificare i presupposti e la fattibilità della proposta di acquisto pervenuta” e che “la prima condizione presente nell’offerta pervenuta prevede il mantenimento di tutti i posti di lavoro e dei livelli salariali attuali per i dipendenti per almeno 2 anni”.

Parole tutt'altro che convincenti per i sindacati, che si sono mobilitati subito in rappresentanza dei circa 450 lavoratori coinvolti tra Firenze e Pisa, tra impiegati e operai che si occupano di servizi a terra e accoglienza, dall'organizzazione e gestione dei chek in fino all'assistenza agli aerei in arrivo e in partenza sui piazzali.

“La Regione ha una grossa responsabilità politica perché negli anni ha ceduto le quote di partecipazione di una società, Toscana Aeroporti, che produceva utili stratosferici, una decisione inspiegabile. Ma detiene ancora il 5% delle quote e deve farsi sentire a tutela dei lavoratori”, chiede Filippo Rinaldi, delegato Usb, da 26 anni al lavoro sul piazzale di Peretola, al presidio sotto Palazzo Sacrati Strozzi di piazza Duomo.

“Siamo molto preoccupati. Non conosciamo l'acquirente né le condizioni di vendita. Una cessione basata sul profitto aziendale, in un momento difficilissimo per i lavoratori, in cassa integrazione da un anno, bassissima per i part time e addirittura assente per chi aveva contratti a termine”, spiega Francesco Baroni, della Filt Cgil, al secondo presidio indetto insieme a Cisl, Uil e Ugl sotto la prefettura di via Cavour.

“L'operazione potrebbe concludersi entro giugno. Parlano di garanzie occupazionali di soli due anni e anche queste, nell'attuale situazione, sono in realtà tutte da verificare”, aggiunge il sindacalista della Cgil.

Al momento lo scalo fiorentino è chiuso per la riasfaltatura della pista, mentre su Pisa operano uno o due voli al giorno. Uno scenario fosco, sul quale ora pende questa nuova spada di Damocle.

“L'annuncio dell'offerta di acquisto è stato reso pubblico una settimana dopo che la Commissione Europea ha dato il via libera al ristoro a fondo perduto da parte della Regione Toscana di 10 milioni di euro (soldi pubblici dunque, ndr) a Toscana Aeroporti”, ricorda il gruppo consiliare di Campi Bisenzio Fare Città-Sinistra Italiana.

Gruppo che ora chiede di “congelare quei soldi fino a che Toscana Aeroporti non retroceda dalla decisione e di revocarli se la vendita andasse in porto. Siamo preoccupati per la superficialità con la quale la giunta e il consiglio regionale hanno a suo tempo (novembre scorso, ndr) concesso il contributo a fondo perduto senza garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali”. Lo stanziamento fu votato in consiglio regionale a fine novembre con i voti favorevoli di Pd, Italia Viva e Forza Italia.

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