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Martedì, 26 Settembre 2023
Economia

Vendemmia, la produzione di vino cala fino al 40%: "Il cambiamento climatico impone di trovare nuove soluzioni"

Piogge e umidità dei mesi passati hanno favorito la proliferazione della peronospora, una malattia che colpisce le viti e ha contribuito al calo della produzione

Meno quantità ma stessa qualità. È questo lo slogan della maggior parte delle aziende vitivinicole della Toscana, che si apprestano a una vendemmia più complicata rispetto agli anni passati. Le abbondanti piogge e le violente grandinate nei mesi di maggio e giugno hanno messo in difficoltà i produttori, che si ritrovano adesso a lottare contro la peronospora, una malattia fungina che attacca soprattutto le viti, oltre a frutta e ortaggi, e che si sviluppa quando si verificano piogge consistenti, elevata umidità e temperature medie superiori a 13-14°C.

“Purtroppo la stagione da maggio a metà luglio non è stata delle più adatte per coltivare in tranquillità – commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti e titolare dell'azienda vitivinicola Travignoli -. Chi non è riuscito a fare in tempo i giusti trattamenti è chiaro che non ha potuto avere una produzione completa. I problemi di peronospora ci sono stati, e inficiano sulla quantità più che sulla qualità, perché arriva molto precocemente facendo seccare il grappolo che non arriva in cantina. È stato un gioco di tempi. Chi è intervenuto subito è riuscito a salvare gran parte del prodotto, chi invece non è riuscito ad essere tempestivo per mille motivi, di prodotto ne ha perso”. Le perdite ammonterebbero mediamente al 10-15% per quanto riguarda la zona del Chianti, ma per chi non è riuscito ad intervenire in anticipo le perdite potrebbero toccare il 30-40%. 

Meno prodotto significa aumento del prezzo per il consumatore finale. “Sicuramente salirà un po', ma non più di tanto, anche perché il mercato al momento non è così brillante. Dipende quanto sarà la domanda – aggiunge Busi –. Se la domanda rimane quella che è, le scorte in magazzino ci sono”. Oltre ad un calo del prodotto, inficia anche l'aumento dei costi per l'energia elettrica e del gasolio. “In questo periodo abbiamo avuto dei forti rincari sotto questo punto di vista. Indubbiamente questo ha scatenato un aumento dei prezzi. Se l'energia elettrica fosse meno cara, l'inflazione rientrerebbe. Tutto è legato all'energia elettrica e incide sulla redditività delle imprese, e di conseguenza sul consumatore finale”. 

Come se non fosse sufficiente, accanto al calo della produzione e all’aumento di spesa si aggiunge un’altra emergenza, quella della manodopera qualificata. E no, in questo caso non c'entra il reddito di cittadinanza e magari la poca voglia di lavorare dei giovani, ma bensì gli alti costi di assunzione per le aziende. “Si c'è difficoltà. Fino a 20-30 anni fa l'agricoltore aveva meno incombenze. Prima si faceva l'assunzione e si era pronti a lavorare. Oggi i tempi per avere a disposizione il personale sono lunghi: bisogna prima fare la visita medica e poi un corso. Tutto a carico delle aziende. Il problema è che per le grandi imprese che assumono personale per un mese sono tutte cose fattibili, ma per le piccole aziende, alle quali magari serve personale per una settimana o per qualche giorno, solo questi costi sono quasi superiori a quello che bisogna pagare al dipendente”. 

Problemi burocratici e climatici che quindi si intrecciano e anno dopo anno condizionano la raccolta dell'uva. La sensazione è che si debba arrivare presto ad una soluzione per adattarsi ai cambiamenti che la natura ci sta mettendo di fronte. Ma nell'agricoltura serve pazienza e tempo. “Oggi delle viti resistenti alla peronospora già ci sono. L'Università di Milano le ha studiate e in regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte già vengono utilizzate con successo. La Toscana sotto questo punto di vista è un po' indietro. In qualche modo delle soluzioni ci sono, ma bisogna avere modo di utilizzarle e soprattutto testarle, perché in agricoltura i tempi sono faraonici. Diciamo – conclude il presidente del Consorzio Chianti – che quest'anno ha fatto un po' da lezione a diverse aziende su come coltivare il proprio vigneto”. 

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