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Economia

Crisi del turismo, ricontrattazione degli affitti: al tavolo i "padroni" della città

Un patto valido finché il turismo non si riprenderà dalla batosta seguita allo stop imposto dal coronavirus

I colossi seduti ad un tavolo per una ricontrattazione dei canoni di locazione. E' l'intento del sindaco della città metropolitana, Dario Nardella, che oggi ha sottoscritto insieme al Prefetto Laura Lega un nuovo protocollo per la rimodulazione degli affitti di imprese, attività commerciali e artigiani, colpiti ai fianchi dalla crisi generata dal calo del turismo legato alle misure di contenimento del Covid-19. 

L'intento del patto, sottoscritto anche da associazioni di categoria, ordini professionali e agenzie delle entrate, è di mantenere la tenuta del tessuto sociale ed evitare il rischio di speculazioni e infiltrazioni della malavita. Questo è il primo protocollo del genere in Italia che va a sommarsi alle norme governative attuali sul credito d'imposta. L'obbiettivo è quello di ridurre parte dei costi fissi fino a quando non si sarà chiusa l'emergenza scaturita dall'azzeramento del turismo. La rimodulazione tra conduttori e locatari - su base volontaria - "è uno strumento innovativo nello scenario nazionale" ha spiegato il sindaco Nardella. 

Negli ultimi anni i prezzi degli affitti erano lievitati sostenuti dal business generato dai visitatori italiani e stranieri. Il protocollo porterà a un ricalcolo, anche progressivo, con una riduzione fino al quaranta per cento di quanto pattuito in precedenza. L'intento è di "calmierare", o meglio, contenere il costo per far sì che le imprese reggano e riescano ad uscire dal tunnel della crisi economica non con le ossa rotte. La Camera di commercio fornirà fino alla fine dell'anno consulenze gratuite puntando l'accento anche su un ripensamento di quelle che adesso sono diventate aree critiche, come il centro storico, chiedendo di basare lo sviluppo del futuro su altri capisaldi. 

Le linee guida saranno portate dal prefetto Lega a un tavolo a cui siederanno i sindaci della città metropolitana a cui seguirà un secondo summit con le grandi proprietà immobiliari. 

I proprietari invitati a sedersi 

L'amministrazione comunale ha già pronta una lista dei colossi da invitare, cercando di svolgere un'opera di persuasione su i dieci big. Che, peraltro, ha spiegato Nardella sono "tutt'altro che stranieri": "non ci sono coloni". I grandi proprietari in città - rappresenterebbero circa il 70 per cento del totale - sono famiglie italiane e toscane oltre a fondi e banche. Il sindaco renderà poi pubblica l'identità di chi ha deciso di stringere l'alleanza. 

La Prefettura sostiene con forza il protocollo anche per il timore che la crisi di liquidità possa portare esercenti ad affidarsi a soggetti opachi, per questo l'intelligence sta monitorando in maniera intensa la piazza economica fiorentina.

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