Tav, documento riservato sul tunnel: “200 milioni di euro in più”
Ornella De Zordo è entrata in possesso di un documento riservato in cui si afferma che il costo per la costruzione del sottoattraversamento è lievitata da 694 a 890 milioni di euro
Il consigliere Ornella De Zordo, capogruppo in Palazzo Vecchio di perUnaltracittà, ha dichiarato di essere venuta in possesso di un documento riservato dell’azienda Nodavia, contractor del sottoattraversamento dell'Alta velocita' fiorentina, in cui sarebbe scritto nero su bianco come il costo dell’intervento sia “già passato da 694 milioni iniziali a oltre 890 milioni, con un incremento di 200 milioni, quasi il 30%”.
Oltre alla presunta lievitazione dei costi la professoressa De Zordo ha posto l’accento anche sull’enorme fresa Monna Lisa già montata e ad oggi ferma. Uno standby, vista la questione dei rifiuti, che avrebbe danneggiato Nodavia per 5 milioni di euro. “Di cui chiede conto perché qualcuno ha deciso discrezionalmente di non gestire il materiale come rifiuto, ma di attendere il perfezionamento del percorso giuridico-amministrativo per gestire il materiale come terra e roccia', che forse – ha sottolineato De Zordo - avverrà in autunno”.
Più pepato il commento del consigliere fiorentino di Sel Tommaso Grassi. Sui presunti aumenti "svelati" dalla collega di Palazzo Vecchio, infatti, dice di non essere sorpreso tenendo alta la bandiera di movimenti, comitati e cittadini che abbandonerebbero di corsa il progetto in sotterranea.
Poi un paio di frecciate al sindaco Renzi. Prima sui soldi che l’accordo del 3 agosto scorso vennero destinati alla città poi sul da farsi. “I soldi che dovevano arrivare – ha dichiarato Grassi - nelle casse del Comune dall’accordo del 3 agosto dello scorso anno e di cui abbiamo perso ogni traccia, sono per caso serviti per non approfondire tutti gli interrogativi che Consiglieri comunali, i rappresentanti e i tecnici del comitato No Tunnel TAV e i singoli fiorentini hanno ripetutamente sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione comunale ?” E poi: “Nel 2010 Renzi fu chiaro a dire che se si metteva in dubbio tempi e modalità di esecuzione dell’opera avrebbe immediatamente firmato l’ordinanza per bloccare i lavori”.
