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Economia

L'esempio di Studio Bojola che dona nuova vita all'artigianato artistico | FOTO

A Pitti Uomo lo Studio ha portato i prodotti realizzati con la Cristalleria Nuova Cev, importante azienda dell'Empolese

Rigenerare. Ovvero dare nuova vita. Per Margherita Bojola è quasi una vocazione, si legge nei suoi occhi. A Pitti Uomo 103 lei e il marito Gilberto hanno portato il loro progetto, Studio Bojola. "Io lo racconto bene, ma è tutto merito di Margherita è lei la designer" spiega con il sorriso a FirenzeToday Gilberto Benni. 

Lo studio, con sede alla Manifattura Tabacchi, si occupa di ripensare, talvolta ridisegnare o semplicemente accostare gli stampi e i modelli di alcune aziende artigiane. All'attivo hanno la collaborazione con la Cristalleria Nuova Cev, Empoli, e con Ceramiche Ceccarelli, San Casciano Val di Pesa, e per presentarsi a buyer e stampa hanno portato a Pitti Uomo 103 il loro ultimo progetto realizzato in esclusiva con la cristalleria empolese attiva dal 1945. 

"Lavoriamo sui loro stampi: talvolta ne mettiamo insieme due e creiamo oggetti nuovi, altre ancora cambiamo la loro posizione nello spazio mettendo in verticale ciò che è in orizzontale. Il nostro lavoro non si limita al pensarli, noi li contestualizziamo - spiega Margherita - e soprattutto diamo valore al lavoro delle aziende cercando di modernizzarlo. Lo stesso oggetto può avere vite diverse e noi dopo aver sviluppato il progetto, lo facciamo realizzare e poi ci occupiamo delle foto, del suo inserimento in contesti anche insoliti rispetto a quelli per cui era pensato e della promozione". 

L'esempio che forse meglio riassume questo lavoro è la trasformazione di quella che era la grande boccetta da esposizione commissionata da Chanel alla cristalleria. La forma è pressoché invariata, il colore è verde, il tappo si alza e diventa un complemento d'arredo, mentre il corpo della bottiglia può essere usato come vaso, ad esempio. 

Esattamente lo stesso lavoro è stato fatto con la ditta di ceramiche e questa collaborazione ha anche dato nuova linfa vitale all'azienda. Sì, perché i riscontri sono ottimi: "Alla Manifattura abbiamo anche un temporary shop, volevamo testare e capire se il prodotto era d'interesse e siamo rimasti sorpresi". "Non ci aspettavamo una vendita emozionale, ovvero la vedo mi piace tanto e la compro, e invece è quello che abbiamo ottenuto - racconta soddisfatto Benni -. Con felicità, e un po' di stupore, abbiamo notato che i più interessati al prodotto sono le nuove generazioni, l'età media dei nostri clienti è molto bassa e questo dimostra che il ripensare il classico attualizzandolo ha una forte attrattiva sui più giovani".

Sudio Bojola non è una realtà nuova di Firenze, anzi, da 30 anni si occupa di design. Luca Bojola, il fondatore, ha però intuito che era necessario rinnovarsi e così cinque anni fa ha nominato Ceo Margherita, sua figlia. La scelta di iniziare a produrre - come abbiamo spiegato in esclusiva con le fabbriche - i loro oggetti d'arredamento ha portato ad una ridefinizione del brand dopo anni di lavoro su commissione per altre aziende (che coesiste con la produzione propria). Questo desiderio di "nuovo" li ha portati ad indagare negli archivi di alcuni loro clienti storici e così sono nati i progetti di rigenerazione artistica.

Studio Bojola a Pitti 103

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