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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Seves, nuovo interesse di un fondo italiano. Renzo Piano scrive ai lavoratori

Renzo Piano scrive ai lavoratori. A gennaio sarà presentata un'interrogazione in Senato. Adesso la parola spetta alle banche che dovranno valutare la nuova offerta

Novità sullo stabilimento fiorentino della manifattura dei mattoni di vetro cemento 'Seves'. Dopo i rumors dei giorni prima di Natale, oggi l'interesse di un nuovo fondo è confermato. Si tratta di 'Opera',  fondo italiano sostenuto da un fondo statunitense molto importante, 'Cerberus', che avrebbe presentato un progetto industriale che al momento sembra essere al vaglio delle banche. Inoltre ai lavoratori della Seves è arrivato anche un'altro attestato di solidarietà, una lettera dell'architetto internazionale, senatore a vita, Renzo Piano, in cui descrive l'importanza del prodotto Seves utilizzato dallo stesso architetto in opere prestigiose come la Maison Hermes di Tokyo.

Stamani le novità sono state illustrate in conferenza stampa dal segretario provinciale della Cgil Firenze Mauro Fuso.

“Un interessamento che si è reso pubblico negli scorsi giorni, prima di Natale – ha commentato Fuso -. Della Seves si è molto interessato anche il Sindaco Matteo Renzi ed un largo arco di forze parlamentari e istituzionali a sostegno di questa nuova ipotesi. Pare che l'interessamento sia di un fondo italiano Opera, con il sostegno di una grande fondo americano Cerberus. Un progetto presentato nei mesi scorsi che è stato tenuto stranamente nel cassetto e su cui le banche si dovrebbero pronunciare. Noi speriamo lo facciano presto. Ci sono delle indicazioni che parlano di questa fine del mese o addirittura di un rilancio a metà del mese prossimo”.

All'incontro stampa, al quale ha partecipato anche un nutrito gruppo di lavoratori, erano presenti anche, Bernardo Marasco della Filctem Cgil, Alessia Petraglia deputata Sel, Rosa Maria di Giorgi senatrice del Partito Democratico.

“L'azienda Triton che è quella interessata all'acquisizione di Seves ci ha comunicato due settimane fa l'intenzione di chiudere Firenze – riassume brevemente Marasco- . Parallelamente a questa offerta si è fatta avanti un'altra offerta che si è palesata il 23 dicembre che sarebbe intenzionata a mantenere la produzione del mattone in vetro su Firenze. Questa notizia conferma due cose che noi avevamo sempre detto: la volontà della direzione di chiudere Firenze da subito e che in realtà un'alternativa industriale per salvare Seves esisteva”.

Durante il suo intervento Marasco ha sottolineato come adesso la priorità sia una valutazione attenta dell'offerta da parte delle banche.

“Questa è un'offerta industrialmente credibile - continua Marasco - che dà la possibilità di salvare un prodotto Made in Italy e salvaguarderebbe anche l'occupazione. In questo contesto si sono fatti avanti molteplici espressioni di solidarietà l'ultima in ordine di tempo è la lettera che Renzo Piano ha voluto scrivere ai lavoratori con cui fa presente l'unicità del prodotto fiorentino con cui lui ha costruito la Maison Hermes a Tokyo”.

Mistero sui tempi effettivi di sviluppo di questa proposta, “dipende dalle banche e dalla loro decisione” conclude Marasco.

A Gennaio  l'onorevole Di Giorgi presenterà in Senato un'interrogazione al Ministro dell'industria, “perché credo che una situazione di questo tipo sia sintomatica di quella che è la situazione italiana. Noi non possiamo consentire che produzioni e produzioni di eccellenza si allontanino dal nostro territorio. Ci vuole un impegno forte del governo. C'è bisogno che si sappia che nei territori non si devono uccidere eccellenze storiche che hanno fatto la storia del territorio stesso e dunque che il Parlamento si faccia carico di questo”.

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