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Scuola, venerdì lo sciopero: lezioni a rischio, corteo a Roma

"Risorse in Manovra, contratto e precari". Non partecipa la Cisl

Domani, 10 dicembre, giornata di sciopero nazionale per il mondo della scuola, chiamato in piazza da tutti i sindacati - confederali e di base, con l'eccezione della Cisl Scuola - per una protesta contro le politiche del governo in materia di istruzione e ricerca che in qualche modo fa da antipasto allo sciopero generale proclamato per il 16 dicembre da Cgil e Uil.

Lezioni a rischio dunque in tutta Italia, a causa di una protesta che riguarderà l'intero personale scolastico - docenti, Ata e dirigenti - indetta, con modalità diverse, dai sindacati Flc Cgil, Uil Scuola Snals Confsal, Gilda Unams, AND, Anief, Cobas, CUB Sur, Fisi, Sisa.

A ROMA MINISTERO "ASSEDIATO" - Il teatro principale delle manifestazioni sarà Roma. Nella Capitale è previsto il corteo di Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief, che partirà alle 10.30 da Porta San Paolo (concentramento dalle 10 a Piramide) verso il Ministero dell'Istruzione in Viale Trastevere). Al Ministero manifestano anche Cobas e Cub, con un sit-in statico dalle 9.30. La chiusura delle manifestazioni è prevista per le 13.

Manifestazioni provinciali di Cobas e Cub si terranno anche a Bologna (Piazza Memorial della Shoah ore 9.30), Firenze (piazza S. Marco ore 9.30), Torino (all'Usr in Corso Vittorio Emanuele II ore 10), Napoli (Piazza del Gesù ore 9.30), Palermo (Piazza Politeama ore 9.30), Pisa (Piazza XX Settembre ore 10), Catania (Piazza Roma ore 9.30), Livorno (Piazza Giusti ore 9), Genova (Piazza De Ferrari ore 10).

LE MOTIVAZIONI - Scarsi investimenti sulla scuola nella Manovra economica, la previsione di aumenti "irrisori" nel nuovo contratto, l'assenza di una "necessaria stabilizzazione" del personale precario e di una riduzione strutturale del numero di alunni per classe, la stabilizzazione dell`organico Covid docente e ATA sono tra le motivazioni principali alla base della protesta. "Nella legge di Bilancio solo lo 0,62% viene destinato alla professione docente, per pochi e a premio, mentre sul contratto è di 87 euro la previsione di aumento con 12 euro legati alla 'dedizione', quando è di 350 euro la differenza attuale tra il personale della PA e quello della scuola", ricordano i sindacati confederali, per i quali tra le misure urgenti "attese da anni" ci sono "dare un dirigente ad ogni scuola e azzerare le reggenze; permettere a tutti dirigenti di spostarsi da una regione all'altra; presìdi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole" e, tra le misure "a costo zero", un "concorso riservato per Dsga facenti funzioni; l'abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale". I Cobas-Cub rivendicano anche "la centralità della scuola nel PNRR, innanzitutto attraverso un piano straordinario per l'edilizia scolastica e la sicurezza; l`adeguamento permanente alla media OCSE del finanziamento per l'istruzione; un piano straordinario di assunzioni, ad iniziare dai 'precari', sulla base di un percorso per titoli".
 

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