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Sciopero a oltranza a Mondo Convenienza: “Salari da fame e turni massacranti”

Terzo giorno di presidio al magazzino di Campi Bisenzio al grido “Otto ore, cinque giorni”

Prosegue senza sosta al magazzino di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio lo sciopero con presidio dei lavoratori della logistica, con il sostegno del sindacato Si Cobas. Una protesta “contro lo sfruttamento, i bassi salari e i turni massacranti” e la richiesta di applicare il giusto contratto nazionale di riferimento.

Oggi è il terzo giorno di mobilitazione davanti allo stabilimento di via Gattinella, con attimi di tensione, documentati anche dai video caricati sulla pagina social. “La polizia ha provato a sgomberare il picchetto per far passare i camion carichi di mobili, ma dal magazzino non è uscito uno spillo”, fanno sapere dal coordinamento Si Cobas Prato-Firenze, invitando “all’ennesima giornata di resistenza”. Trascinati via, infatti, dopo poco gli operai erano di nuovo ai cancelli.

Sono circa trenta i lavoratori, tra facchini, driver e montatori, tutti stranieri, coinvolti nella protesta: assunti “al ribasso”, con contratto Pulizie multiservizi anziché Logistica.

“Contratto giusto, otto ore, cinque giorni” scandiscono dal presidio, per niente disposti a fermarsi: “Sciopero oggi, sciopero domani”.

“È indegno di un paese civile lavorare con una paga base di 1180 euro lordi al mese, 6,80 lordi l’ora, tanto più in un momento in cui in tutta Italia le persone non riescono ad arrivare a fine mese, schiacciate dall’inflazione e dal carovita”, afferma una nota Si Cobas. Ma oltre ai soldi, pochi, ci sono anche i turni, “tra le 10 e le 14 ore al giorni, sei alla settimana”. Che in realtà sarebbero anche di più, “con straordinari non pagati” e  il lavoro usurante: “Viene spremuto chi si spacca la schiena a trasportare mobili in tutta la zona con problemi per la salute e senza sicurezza. Materassi e mobili fino al quinto piano perché l’azienda non può noleggiare un carrello elettrico”.

Ai lavoratori è arrivata la solidarietà anche fisica di Federica Petti (neo consigliera comunale) e Duccio Vignoli di SI-Campi a Sinistra, una delle forze che sosteneva Andrea Tagliaferri, da lunedì nuovo primo cittadino: “I programmi devono essere mantenuti, per questo oggi sono andata insieme al segretario di Rifondazione comunista di Campi al presidio dei lavoratori. Nelle vertenze la presenza delle istituzioni è importante”. Lo stesso invito che arriva per Palazzo Vecchio dai consiglieri Dmitrij Palagi e Antonella Bundu: “Le istituzioni non dovrebbero reprimere il conflitto e rimuovere il presidio, ma riconoscere le criticità e attivarsi per trovare le istituzioni. Il sindaco di Firenze è anche il sindaco della Città metropolitana. Ci aspettiamo che contatti il nuovo sindaco di Campi Bisenzio, per aiutare a individuare soluzioni”, ricordando come proprio da Campi i due coordinatori Si Cobas, Luca Toscano e Sarah Caudiero, avessero entrambi ricevuto un foglio di via per volantinaggio non autorizzato, misura poi ritirata.   

Il caso Campi non è isolato, anzi è solo l’ultimo in ordine di tempo: in provincia di Bologna il Comune di Calderara di Reno si è costituito parte civile nel processo che vede cinque persone rinviate a giudizio per caporalato, mentre a Ivrea sono tre i dirigenti della società indagati per sfruttamento.

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