rotate-mobile
Economia

Sanità: buco di mezzo miliardo. Giani: "Deficit strutturale, Governo ci aiuti"

Il presidente della Regione per ora esclude l'aumento delle tasse

"Una spesa sanitaria strutturalmente più alta di mezzo miliardo" rispetto alla quota di Fondo sanitario nazionale destinata alla Toscana. Quindi una tendenza al passivo. Così ieri il presidente regionale Eugenio Giani, davanti alla commissione Affari istituzionali del consiglio regionale, ha spiegato le difficoltà del bilancio sanitario toscano.

La situazione è critica e a questo punto, cioè a meno di due mesi dalla fine dell'anno, non è possibile fare riduzioni di spesa. Solo Roma - spiega l'edizione odierna de La Repubblica - può "salvare" i conti toscani.

Aumento tasse all'orizzonte?

Sono diverse le partite in piedi a livello nazionale per avere soldi in più. Giani spera di evitare l'aumento delle tasse ma non può ancora escluderlo: "Per ora non l'abbiamo ipotizzato, vediamo che accade. Ci sono Regioni che hanno più sofferenze di noi e c'è chi sta usando la leva fiscale. Noi siamo stati tentati di procedere col bollo auto, ma per ora abbiamo deciso di farlo solo per le auto a noleggio. Molto dipende dallo Stato: abbiamo il payback, abbiamo 200 milioni di euro di bollette in più e mi aspetto un rimborso. Vediamo quanto arriva". Tra le partite aperte a Roma, ricorda La Repubblica, ci sono proprio le spese energetiche.

Le spese energetiche

Tutte le Regioni stanno chiedendo i soldi per coprire i costi degli aumenti di luce e gas. Non è detto che arrivino tutti i 200 milioni calcolati dall'assessorato alla Salute, sulla base di quanto riportato da aziende sanitarie e ospedaliere. Ma la Toscana, come le altre amministrazioni locali, chiede anche denaro per coprire le spese Covid, in particolare legate all'inattesa ondata di giugno-luglio. Si tratterebbe di 100 milioni di euro.

L'incognita payback

Infine - sottolinea ancora La Repubblica - c'è la partita payback. Si tratta di un meccanismo in base al quale l'industria che produce dispositivi (dalle siringhe alle protesi) rimborsa al sistema pubblico una quota di quello che ha incassato, se è stata superata una certa soglia di spesa. Il sistema esiste da molto tempo per i farmaci e da quest'anno una legge prevede appunto che valga anche per i dispositivi. Gli anni presi in considerazione sono quelli tra il 2015 e il 2018 e alla Toscana spetterebbero addirittura tra i 300 e i 390 milioni di euro. Una cifra altissima che teoricamente può essere iscritta a bilancio subito, nel caso le aziende versino più avanti il denaro. Ma di certo i privati faranno molti ricorsi e va ancora capita la reale suddivisione del payback, che in tutto vale 2 miliardi. Insomma, anche questa voce in entrata non può essere considerata certa.

Il debito pregresso

All'inizio dell'anno mancavano già 500 milioni di euro e le aziende sanitarie e ospedaliere erano state richiamate a ridurre le spese. Almeno 200 milioni sono stati recuperati ma poi sono arrivate bollette e Covid e il rischio di sbilancio è tornato a mezzo miliardo. Giani comunque vuole chiedere un giro di vite di fine anno alle Asl. In prospettiva, il problema è che se le carenze economiche diventano strutturali, e le spese di fine anno vengono rimandate, nel 2023 si ripartirà con una prospettiva di sbilancio importante. E tutto partirà da capo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità: buco di mezzo miliardo. Giani: "Deficit strutturale, Governo ci aiuti"

FirenzeToday è in caricamento