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Tornano i turisti: code al Duomo e centro città che si riempie / FOTO

Siamo lontani dai livelli pre Covid, ma anche dalla città vuota del lockdown. Confesercenti: "Per il 2 giugno strutture prenotabili on line piene al 65%"

Non siamo certo ai livelli pre Covid, ma allo stesso tempo siamo lontani dalle immagini della città deserta del lockdown. I turisti, come può vedere chiunque passeggi in centro città, stanno tornando. Sono tornate le code per entrare al Duomo e, nei giorni scorsi, in alcuni tra i più importanti musei cittadini, come quello di Santa Maria Novella. Agli Uffizi nel mese di maggio si sono superati i 100mila ingressi, con un +40% tra la prima e la quarta settimana.

Un trend confermato anche dal Centro studi turistici della Confesercenti, che, pur parlando di "segnali di ripartenza del turismo", sottolinea come "la domanda sia ancora molto al di sotto delle aspettative delle imprese".

Secondo i dati diffusi dall'associazione, nel ponte compreso tra il fine settimana di sabato 29 e domenica 30 maggio e ieri, 2 giugno, festa della Repubblica, le strutture ricettive prenotabili on line erano piene al 65%, anche se con preferenza, a livello regionale, delle destinazioni di mare rispetto alle città d'arte (Firenze ovviamente in testa).

Risultavano tassi di occupazione delle strutture al 56% per le città d'arte, al 67% per le località marine, al 61 per quelle termali, al 54% per quelle di montagna, al 66% per le località di campagna e collina.

Del resto Confesercenti rivela che il tasso medio di occupazione al 65% è arrivato anche in conseguenza del -22% delle strutture presenti sui portali on line, per questo l'associazione parla di un ponte in "chiaroscuro" e di "timida ripresa negli arrivi".

“Siamo in presenza di una situazione che, per quanto concerne un calo così importante dell’offerta, ha numerose motivazioni - commenta il presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi -. Dalle sospensioni temporanee dell’attività per oggettiva assenza di domanda, alle chiusure definitive di tante altre strutture che non potevano operare in condizioni limitate in termini di spazi, orari e accesso della clientela. A tutto ciò si è aggiunto anche il forte calo delle richieste per gli affitti turistici brevi con conseguente uscita dal mercato di numerosi appartamenti che in molti casi si sono riconvertirli verso forme di locazione più lunghe”.

In particolare, a 'latitare' ancora sarebbero i turisti americani, solitamente presenti in massa a Firenze e nell'intera Toscana. E' probabile che un loro ritorno in qualche modo consistente non si veda prima settembre.

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